C’era una volta un re

Settembre 10, 2003 in Spettacoli da Stefania Martini

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Il Gruppo Storico Nobiltà Sabauda si propone di rievocare, attraverso le danze, gli sfarzosi ed eleganti abiti, le conversazioni e i battibecchi, le atmosfere maliziose e raffinate del primo ‘700.

E’ in questo periodo storico, infatti, che il Piemonte di Vittorio Amedeo II si trova al centro dell’attenzione dell’Europa intera, sia dal punto di vista politico che da quello culturale.

Vittorio Amedeo II nel 1684 assume il potere effettivo, che eserciterà in modo deciso e spregiudicato, specie in politica estera, partecipando attivamente e tutti i conflitti che si innescano in Europa in quel periodo.

Prima le truppe francesi invadono e devastano il ducato, danneggiando gravemente la reggia di Venaria Reale; poi, sposatosi con Anna di Orleans, sorella di Luigi XIV, il “Re Sole”, si allea con i vecchi nemici e partecipa alla guerra di successione spagnola.

Nel 1703, si unisce alla coalizione che combatte contro la Francia: le truppe d’oltralpe invadono di nuovo il ducato e assediano Torino. Qui sono però sbaragliati, il 6-7 settembre 1706, dall’armata del Duca. Per celebrare la vittoria, fa erigere la Basilica di Superga dal celebre architetto Filippo Juvarra.

La successiva pace di Utrecht, nel 1713, rende ai Savoia ogni territorio e aggiunge Monferrato, Lomellina, Alessandria, Valenza, Val Sesia, più la Sicilia, con il titolo regale. L’isola verrà scambiata nel 1720 con la Sardegna.

Il 3 settembre 1730, presso il Castello di Rivoli, Vittorio Amedeo II abdica a favore del figlio Carlo Emanuele III.

Durante il suo regno, nobili e letterati europei giungono alla corte di Torino, dove le feste barocche si moltiplicano: in tutti i “saloni degli specchi” delle residenze ducali, da Moncalieri a Stupinigi, da Rivoli a Racconigi, e nei grandi palazzi della nobiltà sabauda, si ballano danze raffinate, su musiche di Mozart, Corelli e Handel.

Splendide dame sfoggiano abiti colmi di ricami a fili d’oro e d’argento, perle e pietre preziose, accompagnate da sofisticate acconciature; pietanze elaborate e cibi esotici allietano i palati degli invitati a corte.

35399(1)Ed è proprio per far rivivere questo clima fastoso e magico che il gruppo storico Nobiltà Sabauda propone le sue sceneggiature, i dialoghi e i costumi.

Per meglio conoscerne le finalità e chi sono i suoi componenti, abbiamo incontrato Adriana Berardo, anima del gruppo e a lei abbiamo rivolto alcune domande:

Innanzitutto, cosa vi ha spinto a creare un gruppo storico legato a questo particolare periodo, il 1700?

In occasione della prima edizione della manifestazione “C’era una volta un Re”, sette anni fa, il comitato organizzativo rivolese mi ha invitata a formare il gruppo storico, in modo da rendere più completa e vera la rappresentazione delle scene di vita che si vogliono proporre al pubblico.

Chi sono i componenti del gruppo?

Attualmente il gruppo è composto da una cinquantina di elementi, di tutte le età, dai 14 ai 65 anni. Il nucleo centrale, una ventina di persone, si conosce da moltissimi anni e siamo legati da profonda amicizia, oltre che da un saldo spirito di collaborazione e da un forte desiderio di divertirci insieme.

Nobiltà Sabauda propone ogni anno uno spettacolo nuovo, come nascono le vostre sceneggiature?

La nostra regista, Lidia Portella, che ci segue da anni, è bravissima ad interpretare il mio pensiero, a trasportarlo nella realtà del 1700 e a sviluppare testi simpatici e dialoghi brillanti, già calati sulla personalità di quello che lei ritiene essere, all’interno del gruppo, l’interprete migliore per quella determinata parte.

Credo che l’efficacia delle nostre proposte risieda proprio in questa sua capacità di individuare fin dall’inizio l’interprete più giusto per ogni singolo ruolo e cucirgli addosso il personaggio.

A proposito di costumi….. con quale criterio vengono scelti?

Per i costumi ci avvaliamo della collaborazione di Flora Margherita, esperta nel campo della storia del costume. Dopo studi approfonditi sui documenti dell’epoca, Flora è in grado di darci indicazioni sia sulle stoffe, sia sui colori che sulle fogge dei vari abiti che portiamo in scena nelle nostre rappresentazioni. Dame e cavalieri, madamigelle e gentiluomini rispecchiano fedelmente quelli che erano i canoni di abbigliamento e acconciatura nella Torino del primo ‘700.

Vi proponete al pubblico anche assieme ad altri gruppi storici simili al vostro?

Dipende molto dalle manifestazioni cui siamo chiamati a partecipare. A volte interagiamo con altri gruppi storici, di Torino e provincia; altre volte riceviamo inviti a partecipare a manifestazioni dove è presente solo il nostro gruppo, come negli appuntamenti di fine settembre e ottobre, che potete trovare sul nostro sito: Nobiltà Sabauda

Per ulteriori informazioni, potete contattarci presso: [email protected]

di Stefania Martini