Borsalino

Gennaio 17, 2024 in Moda, Punti di Vista da Meno Pelnaso

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Un vagabondo si rialza dopo l’ennesimo capitombolo e toglie la polvere della strada dalla propria bombetta.

Un uomo, dall’apparenza rude, si avvicina ad una bellissima donna e i loro cappelli s’incrociano al culmine del bacio più romantico e struggente che si possa ricordare.

Un affascinante delinquente esce di galera, sotto il suo cappello nasconde meravigliosi e magnetici occhi azzurri, si avvia lungo la strada apprestandosi a far innamorare di sé migliaia di donne.

Quando un certo professore di archeologia si calca il suo Fedora sulla testa, ogni incredibile avventura può scatenarsi attorno a lui.

Il “Borsalino” è stato protagonista, diretto e indiretto, di scene d’amore e di violenza, reali e cinematografiche.

È stato spettatore silenzioso di incontri diplomatici, riunioni finanziarie e industriali internazionali.

Ha insegnato lo stile elegante italiano a intere generazioni, in tutto il mondo, ha accompagnato discretamente uomini e donne nei loro momenti più importanti (dai matrimoni alla morte)

È stato lanciato, baciato, schiacciato, colorato, bucato, piegato, appeso, collezionato, inzuppato, strizzato, celebrato, morsicato, strappato, accarezzato, macchiato, lavato, stirato, scritto e persino cantato, e ora …

… ora, dopo una vita avventurosa e romantica durata 160 anni e aver visto ogni angolo di mondo conosciuto, verrà semplicemente ricordato!

La notizia risale alla fine del 2017, ma ha avuto bisogno di una lunga e travagliata digestione, come tutti gli epiloghi di imprese lunghe e appassionate a cui si finisce per affezionarsi per la tenacia del protagonista.

Il leggendario prodotto, che condivide il nome del suo inventore, nasce il 4 Aprile 1857, ad Alessandria, per volere di Giuseppe Borsalino.

Realizzato in esclusivo feltro di pelo di coniglio, ha conquistato il mondo, almeno fino a quando, il 18 Dicembre 2017, è stato comunicato il rigetto, da parte del Tribunale di Alessandria, della richiesta di concordato della società.

È fallita così la Borsalino, tra le espressioni di incredulità degli amanti della moda, gli occhi colmi di lacrime di vecchi e giovani fan del cinema e la rabbia dei dipendenti che non si capacitano come un’azienda famosa in tutto il mondo possa aver ceduto, a partire già dalla fine del secolo scorso, prima sotto i colpi del cambiamento inesorabile delle mode, che hanno messo in disuso i copricapi formali, e poi, nel 2015, sotto il colpo di grazia assestato dal rude, aggressivo e, apparentemente, indifferente mondo della finanzia.

Mentre i conigli tirano un vano sospiro di sollievo, qualcuno spera che la produzione continui per non dimenticare e non rinunciare a una delle tradizioni più riconosciute e riconoscibili nella storia della moda.

Un uomo ferrigno, in trench grigio, si allontana nella nebbia che avvolge un aeroporto in bianco e nero.

Anch’io, sconsolato, calco idealmente il mio Fedora sulla fronte, mentre una lacrima nostalgica cade a terra, e, stringendomi nelle spalle, lo seguo.

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Affettuosamente Vostro

Meno Pelnaso

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