Bollani carioca
Luglio 14, 2008 in Spettacoli da Stefano Mola
Al Venaria Real Festival arriva, Mercoledì 16 Luglio il pianista Stefano Bollani con il suo progetto Bollani Carioca (inizio concerto ore 21:30, ingresso da Viale Carlo Emanuele II).
Be’, a dire il vero, Stefano Bollani non è solo un pianista (come se essere solo un pianista potesse essere riduttivo). Scrive libri, è in televisione e in radio. Ora, non è che questi si possano definire con facilità titoli di merito, medaglie da appuntare sulla giacca. Basta, per l’appunto, accendere la tv o la radio (sì, la radio meno, ma anche) e sfogliare qualche libro. Che insomma ormai lo sappiamo tutti che dal grande fratello in avanti e forse anche prima eccetera.
Però come sempre dipende poi da come uno le cose le fa. Per esempio, se volete avere un’idea di come fa le cose Bollani in radio potete sintonizzarvi su Radio 3 e ascoltare una trasmissione condotta insieme a Davide Riondino: il Dottor Djembè (sabato e domenica, alle 13). Quarantacinque minuti stralunati e ironici, sulla musica e dintorni, tra doppi sensi e nonsense. Una trasmissione intelligente, se solo questo aggettivo non fosse così usurato. Insomma, per chi cerca qualcosa di diverso, qualcosa che faccia uno scarto laterale, Stefano Bollani è uno da seguire, al di là del fatto che sia un assai affermato e bravissimo pianista jazz.
Ora veniamo a quello che potremo ascoltare nei Giardini della Reggia. Narrano le leggende che a un certo punto Bollani abbia issato la vela sul pianoforte e attraversato l’oceano, per esplorare quell’enorme paese dove si gioca al calcio e si balla ed entrambe le cose meravigliosamente (il che implica pure saperci fare altrettanto bene della musica, che altrimenti su cosa si balla?).
Un viaggio oltre le colonne d’ercole della Bossa Nova, per ritrovare non solo la Samba ma anche lo Choro, elementi imprescindibili del panorama musicale di Rio. Lo choro risale al mescolamento tra i ritmi degli schiavi africani dolorosamente approdati sull’altra sponda dell’atlantico e quelli di chi li aveva trascinati fin lì, ossia la polka e il valzer. Musica popolare, suonata per strade e cortili, tra virtuosismo e humor, dunque bollaniana, per quanto detto sopra.
Il risultato di questo viaggio è stato un disco, registrato a Rio, e una serie di concerti, iniziata quest’inverno e che ora approda per l’appunto a Venaria. Ecco alcuni autori dei brani che verranno eseguiti. Il flautista Pixinguinha (1897-1973), uno dei maestri del genere, con la sua Segura ele. La Doce de Coco, di Jacob do Bandolim (1918-1969). Brani più sentimentali, dichiarazioni d’amore e lamenti di saudade come Caprichos do destino di Pedro Caetano (1911-1992). Poi Chico Buarque di cui è stato scelto il il dolcissimo Samba e amor. Rarità come Folhas secas, di Nelson Cavaquinho, e altro ancora.
Ma proprio come succedeva per le strade, dove non ci si poteva certo aspettare una replica esatta dello stesso brano da un giorno all’altro, anche nei concerti di Bollani ampio spazio è lasciato all’invenzione, ai nuovi estemporanei arrangiamenti, al divertimento. Lo accompagneranno sul palco il chitarrista Marco Pereira, il batterista Jurim Moreira, il contrabbassista Jorge Helder, il mago delle percussioni Armando Marçal, più noto come Marçalinho, e infine il sassofonista Zé Nogueira, ai quali si aggiungono Mirko Guerrini e Nico Gori.
di Stefano Mola