Always Rolling Stones
Giugno 18, 2003 in Musica da Redazione
Dunque… proviamo a fare il punto della situazione. Sono dei vecchietti, età superiore ai sessanta anni. Multimiliardari. E mi hanno puppato 75 Euro per un biglietto. Ho pure invitato una amica, per cui ne ho scuciti 150. Sono quasi trecentomila lire, occhio e croce.
No, la cena non era compresa. C’era un punto vendita bevande, vicino al palco; una birra a 4 euro. No, non era proprio una atmosfera raccolta: eravamo in sessantamila. 36 gradi. Sono stato in piedi, sul prato dello stadio Meazza di Milano.
Sì, lo so, li avevo già visti altre volte; nell’82 e nel 90. Cosa hanno fatto di nuovo? Beh, niente. Le solite cose. I megaschermi. Il palco esagerato. La passerella con il secondo palco. I fuochi artificiali alla fine, dopo le solite versioni troppo veloci di “Satisfaction” e “Jumping Jack Flash”, che suonano da talmente tanto tempo, che sono ormai stufi di doverle fare; Jagger ha più volte dichiarato che niente lo annoia come dover per forza riproporre i vecchi successi. E allora? Perché ci sono andato? Coooome? Ma che domanda è ? Non lo vedete il sorriso idiota che ho stampato sulla faccia?
10 giugno, ore 20:40. C’è ancora il sole, quando salgono sul palco e attaccano “Brown Sugar”. “How come you taste so good? “ canta quel vecchio pieno di rughe. “Come mai hai un sapore così buono” ? Bella domanda, Mr. Jagger. Non ne ho la più pallida idea.
L’unica cosa che vi posso dire è che il vecchio canta e balla come solo lui sa fare. Quell’altro, l’ex tossico, Keith. Quello che recentemente ha dichiarato che si è perso quasi tutti gli anni 70 perché era troppo pieno di droghe. Eccolo lì, con la fascia nei capelli, e appesa al collo la sua Telecaster, rigorosamente a cinque corde. E suona. Suona come solo lui sa fare. L’inventore dei riff più belli della storia del rock. L’uomo che ci ha insegnato che i “vuoti” in musica hanno la stessa importanza delle note suonate. E allora vai, Keith; attacca “Start me Up”. Percuoti la tua Fender, facci “partire”, e anche noi non ci fermeremo più. Non fino alla fine del concerto, almeno.
Mi guardo attorno: mai visto un pubblico tanto eterogeneo; dai 20 ai 60 anni. Tutti che cantano, battono le mani, salutano. E ballano.
Perché questa è la verità: è semplicemente impossibile stare fermi quando loro suonano. Partono con i classici, ma poi ci mettono anche i pezzi nuovi (“Don’t stop”, “Out of Control”), che non stonano affatto, sapete?
E poi, quando siamo già nelle loro mani, ci stordiscono definitivamente con le ballate: “Miss You”, “Angie”, “You can’t always get what you want”, “Tumbling dice”.
E allora, dopo un’ora abbondante, la nostra amica ci ricorda “ma non dovevi fare delle foto”?
Dannazione!!! E come faccio? Dovrei concentrarmi, dovrei accendere il cervello. Ma così mi perdo il concerto… Fan… le foto, le farò quando verranno sulla passerella. Adesso lasciami godere. Non senti la magia nell’aria?
Brian Jones non c’è più dal 1967; Mick Taylor ha lasciato la band nel 75, e anche Bill Wyman si è fermato una decina di anni fa. Ma Daryl Jones il basso lo sa suonare, eccome. Charlie Watts è ancora dietro la batteria, e Ron Wood è lì a suonare la ritmica. Si fanno aiutare da 3 coristi, un pianista e 4 fiati, ma… certi pezzi addirittura sembrano guadagnarci; ecco una “Gimme Shelter” da leggenda, magari meno rockettara, talmente piena di “soul” che ce la ricorderemo per anni. E poi “Honky Tonk Women”, e addirittura “Street fighting man”.
Quando Mick presenta la band, parte dagli ultimi arrivati, e finisce con Keith Richards. L’ovazione che gli riserviamo è così forte ed intensa che lui quasi si commuove, e invece del solito “Grazie” borbotta “It’s a miracle”.
E forse è veramente un miracolo. Già nell’82 ci dicevamo “dobbiamo andare a vederli adesso, perché sarà la loro ultima tourneè”. E invece eccoli qui, nel 2003, con davanti altri venti concerti di un tour europeo in cui vengono continuamente aggiunte nuove date per venire incontro alla richiesta di biglietti. Eccoli che suonano, suonano, suonano ancora.
Vi prego, non ve ne andate… lo so, It’s only rock’n’roll. But I like it, like it, yes I do!!!
La scaletta del concerto
Brown Sugar
Start Me Up
You Got Me Rocking
Don’t Stop
Miss You
Out Of Control
Angie
You Can’t Always Get What You Want
Tumbling Dice
— Introductions
Thru And Thru (Keith)
Happy (Keith)
Sympathy For The Devil
It’s Only Rock’n Roll (B-stage)
Mannish Boy (B-stage)
Like A Rolling Stone (B-stage)
Gimme Shelter
Honky Tonk Women
Street Fighting Man
Satisfaction
Jumping Jack Flash (encore)
Links: www.rollingstones.com sito ufficiale.
http://www.therolling-stones.com/ Fan Site
http://www.iorr.org/index.htm The Rolling Stones Fan Club of Europe.
di Mario Bertola