Si è aperto venerdì 7 marzo e si concluderà il 14 il 10° Festival Internazionale Cinema delle Donne. La manifestazione che ha raggiunto negli ultimi anni standard qualitativi di ottimo livello ha cominciato, come nella passata stagione, con una commedia, “El Palo” di Eva Lesmes. La pellicola è la storia di una rapina organizzata da quattro donne: Lola, donna delle pulizie separata dal marito e preda di serie difficoltà economiche, Maité, signora benestante di mezza età rovinata dai debiti, Silvia, avvenente parrucchiera in attesa di un figlio e legata ad un uomo che non si decide a lasciare la propria moglie, e Tettepiatte, una punk sola ed insicura.

Che Eva Resmes si sia laureata all’American Film Institute di Los Angeles lo si desume dal ritmo del racconto, dalla preparazione di un prodotto “carino” che dalla commedia tenta la strada del grottesco, ma più che Almodovar ricorda “La Comunidad” di Alex de la Iglesia. Un grottesco poco bunueliano e molto hollywoodiano. Anche in questa occasione vediamo impegnata Carmen Maura, vera e propria icona del cinema iberico, affiancata dalla brava Adriana Ozores e dalla sempre più bella Maribel Verdù, protagonista di “Y tu mama tambien”.

Tre i cortometraggi presentati in apertura. “Nunzia” di Giulia Oriani si regge, più che sulla sceneggiatura esile e già vista, su di una coppia di attori di provato talento, Paolo Ferrari e Milena Vukotic. “Spartacus” di Virginie Lovisone propone il discorso femminista ed ultraradicale di una giovane dimostratrice che irrompe in un grande magazzino e riesce ad impossessarsi del microfono dell’animatrice commerciale. La protagonista è Julie Depardieu, figlia del grande Gerard. “Chiusura centralizzata” di Geneviève Mersch rivede e corregge la fiaba del Principe Azzurro inserendola in un contesto contemporaneo ed antiromantico.

Festival Internazionale Cinema delle Donne

7-14 marzo 2003

Teatro Nuovo

di Davide Mazzocco