Gli anni difficili
Maggio 16, 2004 in Libri da Tiziana Fissore
Titolo: | Gli anni difficili |
Autore: | Almudena Grandes |
Casa editrice: | Guanda |
Prezzo: | € 17.50 |
Pagine: | 641 |
Sembra un romanzo ottocentesco, l’ultimo scritto da Almudena Grandes, ricco di molti personaggi, anche se con delle descrizioni un po’ troppo lunghe, un dialogo che risente della modernità del linguaggio con parole a volte un po’ pesanti, ma pur sempre un ‘romanzone’.
La trama si basa su due gruppi familiari capeggiati da Sara Gomez e Juan Olmedo. La donna è sola, ha cinquantatré anni, è nata in una famiglia molto povera con padre repubblicano e che si è fatto parecchi anni di prigione, sotto il regime franchista. E’ stata data ad una coppia senza figli, ricca e franchista e poi scaricata nuovamente alla sua famiglia d’origine in un periodo particolarmente critico per lei: l’adolescenza. Dopo questo ulteriore distacco (in realtà è sempre appartenuta contemporaneamente a due mondi diversi),diventerà una donna ricca, proprio grazie alla sua volontà di emergere, di riscattarsi e di vendicarsi del destino che l’ha trasportata con violenza da una situazione all’altra senza pietà.
L’uomo invece è un dottore ortopedico sui quarant’anni con un fratello ritardato ed una nipote che nipote non è, bensì una figlia avuta dalla cognata Charo, moglie di un altro fratello, Damian. Donna da lui sempre amata, desiderata, idealizzata, donna di cui non poteva fidarsi perché ‘rubava la metà di quello che dava, perché gestiva i suoi segreti, i suoi silenzi, con un animo freddo, quasi fossero gli interessi di un conto in banca’. Lui l’amava nonostante ne vedesse pure i lati negativi, anche se capiva che era ‘imbrogliona e bugiarda, confusa e anche meschina’ ed infatti Charo morirà a causa di un incidente d’auto, con un terzo uomo, incidente avvenuto poco prima che il marito morisse a sua volta, cadendo dalle scale.
In un primo momento il lettore pensa che i due protagonisti, fuggitivi entrambi da Madrid, che è per loro fonte di troppi ricordi, finiranno con l’intenzione di avere una relazione che finirà in un qualche cosa di duraturo….invece no perché entra in scena un’altra donna, quella delle pulizie: Maribel, una donna come citato nel testo ‘senza cultura, senza conversazione brillante, senza esperienze appassionanti da raccontare, senza enigmi insolubili da scoprire….ma quando c’era bisogno sapeva essere la più sveglia fra loro due’ che lavora in ambedue le case e che scombussolerà le sorti in modo originale, per cui il legame tra Juan e Sara rimarrà a livello di vera amicizia e solidarietà mentre il sentimento per la passionale Maribel si trasformerà da semplice attrazione fisica in un sentimento più profondo.
Attorno a loro girano, naturalmente, un mucchio di altri personaggi, sia di un mondo passato che del mondo odierno e che arricchiscono la storia di colore, passioni represse, desideri e sentimenti intensi. Personaggi che (come citato nel libro) cercano di affrontare la vita senza affrontarla di petto ma aggirandola di lato, come fanno i granchi sulla spiaggia deserta.
E’ per questo intreccio di vite umane e personaggi, di periodi storici che ho paragonato il romanzo a quello tipico ottocentesco (anche se raccontato in modo più moderno) e se devo essere sincera il vero protagonista del libro è il vento: il vento di levante, il vento di ponente che vive, freme, cambia, schiaffeggia, spazza le coste e le relative spiagge di Cadice e dintorni.
Ed è per questo che il titolo originale è più adatto della traduzione ‘Los aires dificiles’, perché questi venti diventano una metafora della vita, delle debolezze e speranze umane dei vari protagonisti che rispecchiano a loro volta l’evolversi della Spagna stessa, il passaggio dagli anni della guerra ad un benessere ottenuto con molta fatica.
I protagonisti sono dunque come venti che vagano alla ricerca di un po’ di pace e sono a loro volta vittime dei venti e degli eventi della vita che tutto travolgono. Venti di passione, venti più tranquilli, venti burrascosi che segnano le tappe di ciascuna esistenza in modo fondamentale per la crescita dell’individuo.
di Tiziana Fissore