Frida e il mexicanismo
Marzo 9, 2003 in Medley da Sonia Gallesio
Sono molto preoccupata per quanto riguarda la mia pittura […]. Finora, infatti, sono riuscita solo a esprimere me stessa, ma ciò purtroppo non serve al partito. Devo cercare con tutte le mie forze di fare in modo che quel poco di positivo che le mie condizioni fisiche mi permettono […] serva anche alla rivoluzione, l’unico vero motivo di vivere…
[Frida Kahlo]
Nel 1920, dopo la Rivoluzione Messicana, con la presidenza di Alvaro Obregott fu costituito un ministero per la pubblica istruzione diretto da José Vasconcelos. A partire da quell’anno, dunque, vi fu un rilevante rinnovamento culturale e l’alfabetizzazione fu incentivata significativamente. Ma soprattutto si volle riconquistare la perdura identità nazionale e ottenere la parificazione sociale della popolazione autoctona. Molti artisti cominciarono ad agognare un’arte messicana indipendente, schierandosi contro gli accademismi e a favore delle tradizioni popolari. Dal XIX secolo sino ad allora, al contrario, fu la cultura accademica d’impronta europea ad essere alacremente sostenuta a discapito di quella india. Fino al 1924, ossia prima della destituzione di Vasconcelos, lo stato incoraggiò fortemente la pittura murale, efficace veicolo per il mexicanismo, in modo da mantenere sempre viva la storia nazionale. Tale mezzo, infatti, ebbe soprattutto un fine educativo e si rivelò più che adeguato anche a raggiungere la grande massa analfabeta.
L’acceso clima politico dell’epoca ebbe un’influenza notevole sulla vita di Frida. Addirittura, l’artista fece risalire la sua nascita al 1910, anno in cui ebbe inizio la Rivoluzione Messicana (1910-1920). Proprio come dimostra lo scritto apposto sul dipinto Autoritratto con i capelli sciolti (1947), attraverso il quale dichiarò di avere 37 anni anziché 40 (in realtà nacque nel 1907). Nel 1928 Frida si iscrisse al PCM (Partito Comunista Messicano) e così incontrò nuovamente Diego Rivera (1886-1957), visto per la prima volta alla Escuela Nacional Preparatoria intento a realizzare un murale. Quelli, erano gli anni del celebre comunista cubano Julio Antonio Mella e la pittrice entrò presto in contatto con il suo gruppo e con la sua partner, la fotografa friulana Tina Modotti, a sua volta in relazione con svariati artisti progressisti. Insieme a numerosi compagni, Frida sostenne a lungo la lotta di classe armata del popolo messicano.
di Sonia Gallesio