Professione veterinario
Febbraio 10, 2003 in il Traspiratore da Redazione
Il Veterinario non cura più solo il gatto, il cane o il canarino. Soccorre, con rar a sensibilità, l’anima e fa risorgere il fisico di tanti pazienti umani, spesso piccoli e disperati, purtroppo destinati ad un vero e proprio calvario.
Il vantaggio di dividere e condividere la propria vita con gli animali consiste anche nel piacere di poter conoscere il prof. Roberto Marchesini, docente di Scienze Comportamentali Applicate presso numerose e prestigiose Università nazionali ed estere. Di passaggio ad Aosta, e diretto prima in Francia, quindi in Gran Bretagna, infine negli USA, l’illustre promotore della nota Pet Therapy (scienza che afferma che la presenza di un animale migliora, da un punto di vista psicologico, la vita dell’individuo, n.d.r.) accetta volentieri di parlare della sua esperienza.
Professore: chiamo gli animali bestiole, non bestie. Sbaglio?
Dice bene, perché sono simpatiche creature da accudire ed in grado di darci tanto. L’ippoterapia, ad esempio, ha fatto miracoli, specie con i portatori di handicap: ma gatti e cani, oche e pulcini, sono veramente dei co-terapeuti. Certo, le bestiole devono essere seguite e curate da un team composito (guai se ci mancasse un ingegnere informatico!), capitanato da un volenteroso e sagace Veterinario, per la parte animale, e da un sensibile Primario, per la parte medica.
Il veterinario ora va in casa non solo per curare…
Un veterinario sa cogliere i momenti dell’esistenza ed anche i bisogni delle persone, specie nei momenti più delicati della vita, quelli che richiedono autenticità. In tal senso, sfatando i luoghi comuni, molte volte consigliamo il gatto quale partner favorito.
Non rischiamo di penalizzare altri animali? Pensiamo ai tanti amanti dei cani…
Certamente no! Tuttavia, specie per gli anziani, il felino ha un fascino particolare. Comunque, tutti gli animali sono magnifici e, nel nostro caso, ottimi terapeuti. Un buon veterinario, che dovrà non solo visitare, non solo operare, ma anche e soprattutto amare la bestiola a lui affidata, deve sapere che l’animale ‘Non Giudica’. Il gatto, in più, ha doti comunicative inimitabili, favorisce l’allontanamento delle ansie, dona sostegno affettivo e relazionale, incrementa l’entusiasmo, il buon umore, il gioco e la curiosità.
Quindi, il veterinario consiglia nella scelta?
Deve saperlo fare. Ad esempio, meglio evitare gli animali esotici, purtroppo di moda. Sinceramente non terrei un’iguana o un pitone in sala da pranzo! Sì, invece, su tutta la linea, per tutte le bestiole che interagiscono con noi. Mi raccomando, però: seguite il veterinario di fiducia, che, oltre ad aver scelto per vocazione la sua attività, non solo curerà il vostro amico a due o quattro zampe, ma lo abituerà anche ad accettare gli sconosciuti e ad affrontare le situazioni più ostiche.
La pet therapy è un miracolo per molte famiglie. Gli utenti?
In genere persone che sentono il bisogno di eliminare brutti pensieri, che soffrono di solitudine morale o sociale, che temono il giudizio degli altri, che stentano a comunicare, che detestano il confronto con il mondo esterno. Attenzione soprattutto ai disabili ed agli anziani: abbiamo visto veramente dei prodigi grazie all’interazione tra uomo ed animale! Specie poi nel campo dell’infanzia dolorosamente provata anzi tempo. Come le dicevo prima, in questo campo il cavallo è maestro: docile, paziente e molto, molto intelligente.
Professor Marchesini, essendo un leoncino, sono di parte. Ai lettori de “Il Traspiratore”, consigliamo un felino?
Eccome! Bisogna capirlo, però. Gioca quando vuole, fa le fusa solo a chi gli aggrada, si diverte unicamente se si trova a suo agio. Noi veterinari sappiamo che la simbiosi è nata quando è stato il gatto, lui, a scegliere. Comunque, qualsiasi animale sia, ogni veterinario vi pregherà di NON regalare cuccioli come fossero oggetti o pacchi senza valore. I volontari ci aiutano… ma è una vera strage. E non soltanto in estate.
Chi abbandona, maltratta, viviseziona le bestiole?
E’ una BESTIA!
di M. Reggio