100 colpi prima di morire
Aprile 13, 2005 in il Traspiratore da Redazione
Dove siete finiti, malinconici masticatori di oppio e poeti maledetti? Che rimane di tanto assenzio sorseggiato su impudichi sonetti, mentre i bracieri delle pipette infiammavano tabacco inzuppato nell’olio di hashish? Libri proibiti, sonetti immorali e rime scostumate, pagine nascoste sotto il materasso o nelle cantine, passate di mano in mano fino ad arrivare sulle nostre bancarelle, Baudelaire fra Guida Michelin e le barzellette di Totti, Verlaine in edizione tascabile, fra Harry Potter e la biografia “piccante” del giardiniere di Lady Diana.
Sono definitivamente avvizziti i fiori del male, in quali paradisi perduti si sono smarriti gli homeless della beat generation? Autori dal genio malsano, attenti indagatori dell’oblio e scrittori on the road quasi per caso.
Rimane di loro il racconto sempre più sfocato, di vite spese a decantare sonetti in fumosi locali vicino al porto, fra gli afrori della Fata Verde, così era chiamato l’assenzio, e rudimentali narghilè in vetro. Ci sembra tutto lontano anni luce dai nostri moderni “autori maledetti”.
Abbiamo accolto con troppa disinvoltura l’eredità degli ultimi Bukowski e Miller, abbiamo regalato lo scorso Natale Musica per organi caldi al nostro collega d’ufficio, ma solo perché il negozio di cravatte era chiuso, e ci siamo persino comprati la trilogia Sexus, Nexus e Plexus con la sincera convinzione di leggerla prima o poi, tanto oramai è un classico. Ed invece abbiamo fatto posto ai Cento colpi di spazzola di Melissa P, centoquaranta pagine di accoppiamenti e descrizioni ginecologiche che hanno il solo scopo di “scandalizzare” (e neanche ci riescono). Che nostalgia di Porci con le ali, diario sesso-politico di Rocco e Antonia, letto a scuola insieme ai compagni durante gli scioperi bianchi, o Tropico del cancro, rubato dalla libreria del papà e passato da una cartella all’altra con la promessa “Venerdì lo rivoglio indietro”.
L’ultimo tentativo di dar un po’ di personalità agli scrittori dei nostri anni è stato il capitolo “Giovani Cannibali”. Autori pulp dai romanzi ruvidi come camicie di juta. Tiziano Scarpa con il suo Occhi sulla graticola, la tremenda Isabella Santacroce capace di romanzi come Destroy, Fluo e Luminal, e un ancora acerbo Niccolò Ammaniti, che prima di spezzarci il cuore con Io non ho paura, e Ti prendo e ti porto via, tenta di disgustarci con i racconti trash di Fango. Persino Brizzi reduce dal successo di Jack Frusciante ci prova con il poco digeribile Bastogne a conquistarsi un fetta di pulp-mercato.
E’ solo una parentesi, quella dei giovani cannibali, un fuoco di paglia, poi l’acqua torna cheta (senza corrodere i ponti). Gli autori non sono più “scrittori” ma “produttori di libri”, e come tali devono vendere. E se Pasolini dovette sostenere un’azione giudiziaria per Ragazzi di vita, Aldo Busi, considerato uno dei suoi eredi e uno dei più importanti esteti della lingua italiana, lo stesso Busi di Sodomie in corpo 11 e Vendita galline Km2, cede al fascino dei mass-media, e canta da Maria DeFilippi. Nella politica consumistica tutto viene classificato, autori, libri, persino la sregolatezza si vende un tanto al chilo. Ecco in edicola i classici dell’erotismo, o la collana autori maledetti, primo numero a soli due euro. La censura è fertilizzante per le vendite e puoi trovare tutto quello che vuoi: ti piace il genere noir ricco di violenza e sesso gratuito? In ristampa l’ennesimo clone di James Ellroy, dalie nere a catinelle quindi, e se hai gusti ancora più decisi ecco Edward Bunker a prezzo pocket. Edward Bunker, lui sì che è un cattivo vero. Collegio, truffe, rapine, carcere e altre cose che ha avuto la furbizia di non raccontare ai giudici. Da qualche anno è stato riciclato, da Hollywood e da Tarantino. Chissà che non spunti anche lui, domenica pomeriggio, a fare il trenino con la velina, il gabibbo e l’imitatore di Costanzo.
di Nohope4u