Videochat con Houellebecq

Settembre 27, 2005 in Libri da Stefano Mola

La possibilità di unMichel Houellebecq è un caso. Si sa che i casi sono difficili da maneggiare. Fanno diventare difficile avvicinarsi con mente aperta. Ci si incuriosisce soltanto perché, appunto, tutti ne hanno un’opinione, e quindi implicitamente ne nasce una anche nella nostra testa. Oppure, snob side, non li si sopporta proprio perché tutti ne parlano, come se essere di nicchia fosse a priori un merito. C’è chi lo ha paragonato a Balzac, per la capacità di fare un ritratto del nostro tempo, e chi lo considera un impostore della letteratura, che punta soltanto sullo scandalo.

L’uscita del suo ultimo romanzo, La possibilità di un’isola, è stato in Francia un evento e lo sarà anche da noi (basta vedere quanti servizi e quante interviste sono già comparsi sui nostri quotidiani). La casa editrice Bompiani ci offre la possibilità di seguire via internet un incontro tra l’autore francese e Antonio Scurati, fresco vincitore gemellare del Premio Campiello. Basterà collegarsi al sito della casa editrice Bompiani, Giovedì 29 Settembre, a partire dalle ore 15:00. L’incontro sarà moderato da Valeria Palumbo.

C’è anche un tema: Saremo tutti clonati, assessuati, talebani?. Come dire, non si parla di margherite. L’ultimo romanzo di Houllebecq non l’abbiamo ancora letto. Però, abbiamo appena terminato Piattaforma. La nostra modesta opinione è che valga veramente la pena di leggere Houellebecq. Avvertenza: astenersi fanatici del politically correct (per il nostro pensiero sul politically correct ci limitiamo a rimandare a un Giorgio Gaber e alla sua Quando è moda è moda). Secondo noi il romanziere francese ha la capacità di affondare il coltello con un lucidità fredda e talvolta disperante sulla nostra condizione moderna di uomini occidentali, sul dubbio che ancora sia possibile per noi intrattenere una relazione amorosa completa, sull’aver riempito la nostra vita di tante cose, ma non della vita stessa.

Però la cosa migliore è farsene, come sempre, un’idea di prima mano. Provate a prendere in mano un suo libro. Non credo che vi lascerà indifferenti, nel bene o nel male, o in tutt’e due. Potete leggerne di più in un’area dedicata su Clarence.

di Stefano Mola