Tristano e Isotta

Aprile 9, 2007 in Spettacoli da Stefano Mola

L’EVENTO

Tristano e IsottaSiete pronti per l’irrisolvibile assoluta e tragica rappresentazione della passione amorosa per eccellenza? Non so voi, ma il Teatro Regio lo è. Dopo oltre trenta anni di assenza, Mercoledì 11 Aprile alle 19:00 torna sulla scena il Tristano e Isotta, di Richard Wagner. L’allestimento è quello curato dall’artista inglese David Hockney (scene e costumi), realizzato per la Los Angeles Opera e recentemente restaurato. La regia è dell’americano Stephen Pickover. Sul podio, il maestro tedesco Stefan Anton Reck.

IL TRISTANO

Poiché in vita mia non ho mai gustato la vera felicità dell’amore voglio erigere al più bello dei sogni un monumento nel quale dal principio alla fine sfogherò appieno questo amore. Parole di Richard Wagner, in una lettera a Liszt. Che cos’è l’amore per Wagner? A giudicare dal Tristano, qualcosa a cui è impossibile sfuggire, un sentimento totalizzante intrecciato a filo doppio con la morte, stretto nelle anguste pareti delle convenzioni e delle strutture sociali.

Veniamo per un attimo alla vicenda, basata sul romanzo medievale di Goffredo di Strasburgo. Anzi, all’antefatto. Tristano uccide Morold, promesso sposo di Isotta. Nel combattimento, viene ferito mortalmente. Alla deriva su un piccolo vascello, viene raccolto da Isotta, che riconosce in lui l’uccisore dell’amato. Nel momento in cui alza la spada per vendicarsi, Tristano apre gli occhi. Quello sguardo sarà sufficiente a legarli per sempre. Il problema è che per suggellare la pace tra Irlanda (patria di Isotta) e Cornovaglia (patria di Tristano) urge un matrimonio politico: tra Isotta e Marke, ovvero, il capo di Tristano. È a questo punto che si alza il sipario: siamo sulla nave che sta portando Isotta in Cornovaglia, sotto la scorta di Tristano, che cerca con tutte le sue forze di evitarla, per non venir meno alla sua fedeltà al re.

È tutto qui. Come dice bene Giorgio Pestelli nel saggio che apre il volume dedicato all’opera ed edito dal Regio, il filtro d’amore che ignari berranno di lì a poco lungi dall’essere la causa […], dunque, ne è piuttosto l’effetto, come conseguenza di una situazione psicologica e morale giunta all’ultimo passo [pag. 15].

Tutto il resto del dramma non è che un precipitare verso una uscita obbligata: l’annullamento fisico. La notte, in cui dissolversi, la notte d’amore condivisa che Tristano non vorrebbe mai veder finire, è solo preludio di un altro buio, l’unico in cui trovare la fusione eterna nell’altro. Quando il sipario si alza, la storia è già bloccata nelle sue premesse, i personaggi sono già al limite di quel vortice che li trascina verso la catastrofe, impossibilitati ad uscirne.

E quella frase nel preludio, il leit-motiv, quel languore che sembra trascinarsi e trascinarsi aumentando d’intensità secondo dopo secondo fino, che pare non esplodere mai e alla fine invece ci riesce e scuote lo stomaco e la spina dorsale, è il più perfetto riassunto e simbolo del dramma.

GLI INTERPRETI

A leggere i nomi, non possiamo non avere delle altissime aspettative. Tristano è John Treleaven, scelto in questo ruolo anche da Claudio Abbado e Sir Simon Rattle. Isotta è la danese Eva Johansson. Kurt Rydl interpreterà re Marke. Presteranno le voci e Kurwenal e Brangäne Albert Dohmen e Lioba Braun. Nel secondo cast, John Uhlenhopp, Gabriele Maria Ronge, Ethan Herschenfeld, Ned Barth e Hermine May. Maestro del coro è Claudio Fenoglio

INFO

Otto recite, dal’11 al 24 Aprile

Per informazioni e vendita biglietti

Biglietteria del Teatro Regio

Piazza Castello 215

Tel. 011.8815.241/242

[email protected]

www.teatroregio.torino.it

di Stefano Mola