Torna il Salone del Vino

Novembre 13, 2004 in Enogastronomia da Claris

salone vino 2004Ormai è diventato una consuetudine, un appuntamento tradizionale per addetti ai lavori che raccoglie il meglio del settore in una manifestazione vera, che non è una passerella pubblicitaria fine a se stessa, non è una kermesse del ‘dover esserci a tutti i costi’, ma una fiera professionale nel vero senso della parola, dove si viene per parlare con professionisti del settore e concludere affari.

Stiamo parlando del Salone del Vino che torna in scena dal 14 al 17 novembre a Torino, nei padiglioni del Lingotto, come “momento commerciale concreto” e punto d’incontro per le aziende ed i terroir emergenti. Importante sottolineare che nella giornata del 14 novembre, ed esclusivamente in quella, le porte del salone saranno aperte al pubblico degli enoappassionati, che negli ultimi anni sono diventati il quarto canale distributivo in Italia e a buon diritto, quindi, possono essere considerati veri e propri buyers.

Per le cantine italiane ed i territori del vino che hanno creduto in questo evento, quest’anno inoltre c’è un’opportunità in più. Infatti, i “professionisti del vino” potranno partecipare, il 27 e 28 novembre, a Roma, sempre attraverso l’organizzazione di Promotor International, al grande evento promozionale “Città del Gusto” del “Gambero Rosso”. Sarà l’occasione per rilanciare l’immagine del settore enovinicolo nel mercato più importante per la nostra nazione, che è Roma, in partnership con enti territoriali prevalentemente piemontesi e le principali istituzioni del settore.

Dicevamo che il Salone del Vino di Torino è la vetrina privilegiata per le cantine di qualità. Vediamone le ragioni, che sono tra l’altro quelle che permettono all’evento di reagire ai sintomi di contrazione del mercato, caratteristica di quest’anno. La rassegna sarà animata da una serie di dibattiti, di convegni, di seminari, nonché sarà il teatro della presentazione delle maggiori Guide enologiche, oltre che un momento espositivo alto anche per i territori, tant’è che tutte le Regioni e tutti i consorzi più importanti hanno confermato la loro partecipazione al Lingotto, e, non ultimo, sarà anche un importante appuntamento commerciale.

A confermare la validità del Salone del Vino sotto questo profilo sta il boom di iscrizioni al workshop internazionale. Sono 220 le aziende (40% in più rispetto alla passata edizione) che incontreranno 42 buyers provenienti dai principali paesi importatori (un occhio particolare è stato posto ai mercati asiatici e a quello del Nord Europa) dando vita a numerosi incontri commerciali. Al workshop per i mercati esteri quest’anno si è aggiunto anche quello con i buyers delle principali catene distributive nazionali.

Come sempre il Salone del Vino vuole essere anche un luogo dove il settore affronta i problemi strategici. grazie anche ad una serie nutrita di convegni per fare il punto sulle questioni di maggiore attualità nel settore vitivinicolo. Si comincia con un Forum di tutte le maggiori regioni vitivinicole dedicato alla valorizzazione dei vitigni autoctoni, si prosegue affrontando la questione del marketing del vino con i maggiori esperti internazionali del settore e si termina mettendo sotto la lente la questione dei tappi con la nouvelle vague, che si sta affacciando, dei tappi a vite. Questi incontri sono programmati nelle giornate del 15, 16 e 17 novembre, e sono i principali appuntamenti. Come sempre ci sono anche seminari, incontri istituzionali delle principali associazioni del mondo del vino con l’approfondimento di un tema di grande attualità come quello della tutela dei marchi e del rapporto tra vino e cultura.

Ci sarà poi la presentazione delle principali Guide enologiche. Un evento di grande rilevanza è costituito dalla presentazione dell’Annuario e della Guida ai vini di Luca Maroni con la degustazione di tutti i vini premiati in programma per il 15 novembre.

Il Salone del Vino conferma la sua apertura all’intero panorama vitivinicolo. Le rappresentanze più importanti tra gli espositori sono quelle di Toscana, Piemonte, Sicilia, Basilicata, Abruzzo ma sono presenti tutti i terroir emergenti. Quest’anno sono incrementate le aziende presenti al salone direttamente mentre sono diminuiti gli spazi acquisiti dalle rappresentanze istituzionali. La presenza diretta delle cantine conferma che il Salone, dove gli spazi espositivi sono a pagamento ma con tariffe che sono la metà di quelle di tutte le altre rassegne dedicate al vino, è il dialogo di un gruppo privato (Promotor International, tra i principali operatori fieristici d’Europa) con imprenditori privati per offrire a tutti pari opportunità d’incontro con il mercato.

Oltre ai workshop, per capire tendenze e orientamenti di mercato, nel convegno inaugurale del Salone del Vino, il 14 novembre, sarà presentata la ricerca, condotta dal Centro Studi Promotor – Osservatorio permanente del Salone del Vino, per indagare quale influenza abbia il fattore prezzo sui consumi di vino. Tra i risultati, quello secondo cui si sta esaurendo la tendenza di lungo periodo relativa al calo dei consumi di vino. A questo dato molto positivo si accompagna però una trasformazione del modello di consumo che privilegia soprattutto i prodotti confezionati di medio livello piuttosto che il vino sfuso e i vini Doc e Docg. Lo ha affermato Gian Primo Quagliano, direttore dell’Osservatorio del Salone del Vino, in occasione della conferenza stampa di presentazione. Proprio per investigare sulle tendenze del mercato del vino, e in particolare sui rapporti tra prezzo e modelli di consumo, l’Osservatorio del Salone del Vino ha condotto tre inchieste.

La prima è stata condotta con interviste in profondità ai responsabili degli acquisti di catene della grande distribuzione organizzata. La seconda è stata condotta su un campione di enoteche e la terza su un campione di consumatori. In attesa della presentazione dei risultati l’Osservatorio del Salone del Vino ha anticipato che la grande distribuzione è tutt’altro che pessimista sull’evoluzione dei consumi di vino, che le enoteche segnalano che l’influenza del prezzo sulle decisioni di acquisto del vino è aumentata e che i consumatori dichiarano di avere ridotto negli ultimi dodici mesi l’entità della spesa per l’acquisto di una bottiglia di vino, ma non tanto perché vi siano state diminuzioni di prezzi, quanto perché hanno compiuto scelte diverse e più attente al rapporto qualità-prezzo.

Quagliano ha affermato che “gli acquisti delle famiglie di vino sono calati del 7,2% nel 2001, del 4% nel 2002 e dell’1% nel 2003, mentre nel primo semestre 2004 la contrazione è stata soltanto dello 0,1% e secondo l’Osservatorio del Salone del Vino vi è la possibilità di un recupero nel secondo semestre che potrebbe far registrare nel 2004, per la prima volta in anni recenti, una crescita nelle quantità di vino acquistato dalle famiglie”. Tra l’altro i dati mostrano che nella composizione degli acquisti sta calando il peso dei vini sfusi e questa è una tendenza in atto da tempo e irreversibile perché connessa al progressivo abbandono di abitudini di consumo legate all’ambiente rurale. Tengono invece i consumi di vino confezionato. All’interno di quest’ultimo aggregato calano però i consumi di vini Doc e Docg ed aumentano quelli di vini da tavola. Il consumatore quindi ha smesso di ridurre le quantità consumate ma, di fronte alle difficoltà dell’economia e all’assottigliarsi delle disponibilità per acquisti di beni di consumo, è più attento al rapporto qualità-prezzo e, senza ritornare al vino sfuso, si orienta in misura crescente sui vini da tavola e sugli Igt piuttosto che sui più costosi Doc. Come è noto, questa situazione ha già avuto pesanti ripercussioni anche sui prezzi alla produzione di vini Doc e in particolare dei Doc rossi.

Quindi una miriade di appuntamenti, ad iniziare dalla giornata di apertura in cui per tutto il pubblico sarà allestita un
a degustazione di altissimo livello. “Vieni a bere i vini che non potresti mai assaggiare” è un catalogo sensoriale di tutte le produzioni autoctone italiane, dove accanto a vini famosissimi, si possono degustare delle autentiche rarità enologiche. Il tema degli autoctoni, del resto, è fin dalla prima edizione il fil rouge del Salone del Vino.

E poi workshop nazionali e internazionali, l’incontro tra domanda e offerta, seminari, presentazioni di guide e convegni per quello che è un evento di comunicazione del prodotto, ma anche e soprattutto il meeting point per gli operatori commerciali dove potersi incontrare, un osservatorio privilegiato per capire quali sono tendenze ed andamenti di mercato, un’occasione concreta per concludere affari, un’operazione di marketing one to one con gli enoappassionati.

In un momento estremamente delicato del settore vitivinicolo ­ il più importante dell’agricoltura italiana con oltre 9 miliardi di fatturato, un terzo dei quali realizzato sui mercati esteri, il Salone del Vino è una leva anticiclica per rilanciare l’attenzione sulle produzioni di qualità puntando soprattutto sui vini a forte personalità e riconoscibilità ottenuti da vitigni autoctoni, ma è anche il meeting point privilegiato per tracciare un bilancio della vendemmia appena trascorsa, per analizzare le prospettive del settore e per mettere ordine, in un momento di congiuntura sfavorevole, alle azioni promozionali.

Salone del vino 2004

14 – 17 novembre 2004 – 14 novembre: unico giorno di apertura al pubblico (orario 10 – 20)

Lingotto Fiere – via Nizza, 294 – 10126 Torino

Informazioni: tel. +39.011.6644.111 – fax +39.011.6644.395

di Claris