Torna a casa la Coppa Italia del ’43

Settembre 24, 2002 in Sport da Giovanni Rolle

La ricostruzione comincia dai giovani. La bella prestazione di Federico Balzaretti domenica scorsa contro la Lazio gli dovrebbe valere un rinnovo del contratto per i prossimi quattro anni. Un tassello importante per la difesa (ed eventualmente il centrocampo) che finora non ha sfigurato, ma si è fatta punire per due volte in maniera analoga. Si sono aperti i processi, ma una delle colonne nella retroguardia granata fa difesa ad oltranza così. “Sono stati due gol diversi – spiega Fabio Galante – Infatti, quello segnato da Vieri è nato da un’azione manovrata, mentre quello di Simeone è scaturito da una palla inattiva. Noi durante la settimana ci prepariamo scrupolosamente per le partite, poi, purtroppo, sul campo conta anche il valore degli avversari”.

Dal punto di vista individuale, il difensore toscano ha raccolto parecchi consensi nonostante la sconfitta rimediata dalla sua squadra contro i capitolini. Ma lui dice di preferire i punti ai complimenti: “Semmai gli elogi vanno condivisi con il resto della squadra, per aver affrontatoi a viso aperto due compacini indicarte tra le favorite per lo scudetto. Per il resto, anche se i complimenti fanno sempre piacere, avrei preferito portare a casa qualche punto. Mi dispiace non aver raccolto niente contro due squadre molto forti, contro le quali abbiamo disputato due buone partite”. In attesa della prossima gara di campionato contro il Modena, il Torino è atteso domani sera dall’impegno di Coppa Italia ad Empoli. Un intermezzo, quello di coppa, che Galante non considera affatto una distrazione, nè‚ tantomeno un fastidio. Inoltre, Empoli rappresenta una tappa fondamentale nella carriera del difensore toscano che ha mosso i primi passi da calciatore proprio con la maglia biancoblù: “Se sono arrivato nel calcio professionistico il merito è tutto dell’Empoli. Per questo, non potrò mai finire di ringraziare tutti, dal presidente Corsi, che attualmente ricopre ancora la carica più importante, a tutti gli allenatori che mi hanno seguito nella trafila dalle giovanili alla prima squadra. Ad Empoli ho trascorso otto anni bellissimi, di cui cinque nelle varie squadre giovanili e tre con la prima squadra”.

Da Empoli Galante ha quindi spiccato il grande salto verso il calcio professionistico, che lo ha portato a vestire prima la maglia del Genoa e quindi quella dell’Inter per poi approdare a Torino dove gioca da tre stagioni. A ventotto anni, Galante può già tracciare il proprio bilancio di una carriera che forse non è stata completamente all’altezza di quanto gli esordi avevano lasciato sperare. Lui, comunque, non ha eccessivi rimpianti: “Nel complesso sono soddisfatto della mia carriera. Ho sempre giocato a buoni livelli, compresi i tre anni trascirsi all’Inter, dove abbiamo raggiunto dei traguardi importanti. L’unico rammarico è di non essere riuscito ad impormi in Nazionale, anche se i due titoli conquistati con l’Under 21 non sono certo poca cosa”.

Una carriera sempre sotto le luci dei riflettori, quella di Galante, anche per via delle numerose conquiste extra sportive: l’ultima conquista (smentita dal diretto interessato) sarebbe la modella Fernanda Lessa, la protagonista dello spot Telecom-Alice insieme a Vieri. Ma di questo tipo di attenzioni, l’aitante difensore avrebbe fatto volentieri a meno: “Ritengo che l’invidia e le malelingue abbiano influenzato negativamente la mia carriera. Un giocatore, infatti, andrebbe giudicato per quanto riesce a combinare in campo e non per i pettegolezzi. Ne sa qualcosa il mio amico Ronaldo. E’ scandaloso che una trasmissione come il ‘Processo del lunedì possa incentrare una puntata sulle confessioni di una pornostar che dice di essere stata a letto con un calciatore”.

Buone notizie per i fans granata arrivano nel frattempo da Londra, dove il Torino ha riscattato questa mattina la Coppa Italia del ’43 messa all’incanto da Christie’s, dalla cui sede torinese hanno condotto la trattativa il presidente Romero ed il vice presidente Simone Cimminelli. Il Torino si è aggiudicato il trofeo, misteriosamente sparito dalle bacheche granata, grazie ad un’offerta di 40.000 sterline, pari a circa 60.000 euro ed a 120 milioni di vecchie lire.

di Giovanni Rolle