Torino sperimentale 1959-1969

Febbraio 24, 2010 in Arte da Stefania Martini

Katsuo SHIRAGAPromossa e organizzata dalla Direzione Cultura, Turismo e Sport della Regione Piemonte e curata da Giorgina Bertolino e Francesca Pola, l‘esposizione Torino sperimentale 1959-1969. Una storia della Cronaca. Il sistema delle Arti come Avanguardia. propone al pubblico un’indagine su un decennio cruciale non solo per Torino (una delle più vitali città-laboratorio della contemporaneità) ma per il sistema delle arti.

Articolata in 6 sezioni tematiche introdotte da 22 opere/simbolo: dipinti, sculture, gigantografie e fotografie forniscono al visitatore lo spunto per approfondimenti attraverso documenti, filmati, immagini e audiovisivi rappresentativi dei temi di questo insolito e multiforme “viaggio nel tempo”.

A seconda degli interessi, dell’età o della formazione ognuno potrà costruirsi un proprio percorso di visita: dalla più tradizionale fruizione delle opere –magari introdotta dal video che riassume i temi salienti del periodo- fino alla vera e propria ricerca documentaria attraverso un apposito archivio informatico con tecnologia touchscreen e migliaia di immagini d’epoca, filmati e documenti.

A tutti i livelli la mostra consente di ricostruire il contesto socio-culturale entro il quale Torino stessa divenne un grande laboratorio creativo.

Si parte, primo piano della Sala Bolaffi, dalla sezione “Generazioni”, che introduce di fatto il percorso ideale della mostra, con Felice Casorati e Giulio Paolini a definire i due poli temporali (’59-’69) e le generazioni coinvolte, suggerendo i termini delle svolte e dei cambiamenti.

“Apolidi ed eccentrici” è la sezione che evidenzia il ruolo di Torino come ambiente catalizzatore di figure originalissime come quella di Carol Rama e come patria d’elezione di molti artisti.

Città aperta all’arte internazionale, raccontata nella terza sezione che mette a confronto gli stili di autori come Franz Kline, Georges Mathieu, Louise Nevelson, Kazuo Shiraga e prende il nome dall’esposizione “L’incontro di Torino” del 1962, che rappresentò un momento riassuntivo della rete di relazioni costruita da Michel Tapié.

La quarta sezione “La città dei grandi eventi” descrive l’idea di una pratica artistica intesa come processualità e contaminazione di generi e materiali, partendo dalle incredibili attività celebrative del primo centenario dell’Unità d’Italia, con le grandi architetture di Pier Luigi Nervi e le spettacolari installazioni di Lucio Fontana e Fausto Melotti, ma anche l’assidua presenza del Living Theatre.

La quinta sezione “Il Museo sperimentale e il sistema dell’avanguardia”, ripercorre le relazioni tra l’attività della Galleria d’Arte Moderna, gli spazi sperimentali e le gallerie private, esemplificate attraverso le ricerche di artisti come Aldo Mondino, Sandro De Alexandris, Emilio Scanavino, ma anche dei collettivi artistici e le performance di Ben Vautier con Ugo Nespolo, Plinio Martelli e Gianni Emilio Simonetti.

Infine le “Nuove identità” di artisti come Alighiero Boetti, Piero Gilardi, Giorgio Griffa, Giuseppe Penone, Gianni Piacentino, Michelangelo Pistoletto, che confermano Torino come un vitale laboratorio della contemporaneità.

Torino sperimentale 1959-1969. Una storia della Cronaca. Il sistema delle Arti come Avanguardia.

Dal 19 febbraio al 9 maggio 2010

SALA BOLAFFI

Via Camillo Benso Conte Di Cavour 17, Torino

Orario: dal Martedì alla Domenica ore 10-19

(possono variare, verificare sempre via telefono al +39 – 800329329)

Ingresso libero

foto: Katsuo SHIRAGA, Forme, 1959, olio su tela, 112 x 140 cm. Collezione privata, Torino.

di Stefania Martini