Tacchinardi si ribella alle critiche

Aprile 5, 2001 in Sport da Roberto Grossi

Le critiche impietose indirizzate alla Juve dopo il duplice black-out causato dalla sconfitta contro la Lazio e dal disgraziato pareggio interno contro il Brescia, che hanno forse messo la parola fine al campionato, non accennano a placarsi. I mass-media ovviamente si scatenano e già parlano di una imminente “rifondazione” bianconera in programma per la prossima stagione, con parecchi giocatori in procinto di andarsene da Torino per essere sostituiti da altri di maggior spessore. I nomi che circolano sono noti: Vieri in primo luogo, ma anche Thuram, Vieira e Diana tanto per fare alcuni esempi. E sul fronte delle partenze “eccellenti” si sussurra di Zambrotta, Davids e Tacchinardi. Quest’ultimo però non ci sta al gioco al massacro che coinvolge la squadra bianconera e ieri in sala stampa ha espresso con vigore il suo pensiero: “Il mio nome inserito tra i partenti? Non è una novità, ci sono ormai abituato, scandisce deciso Alessio. L’ultima volta doveva portarmi via il posto Oliseh, poi sapete tutti com’è finita. Comunque non leggo i giornali e le polemiche non mi toccano, anche perché con gli anni mi sono costruito un carattere forte che mi immunizza. Per adesso quindi penso a fare il mio dovere qui alla Juve sino a giugno, poi parlerò con la società e decideremo il da farsi. Se troveranno uno più bravo di me tanto di cappello”.

Il lombardo è un fiume in piena e ne ha per tutti: “In questo momento siamo nel mirino della critica per via degli ultimi risultati. Forse è giusto così, ma certe esagerazioni non le tollero. Chi ci esaltava qualche settimana fa, ora ci affossa, ma non credo che siamo diventati all’improvviso tutti dei brocchi. Sono convinto invece che la squadra sia composta da buoni giocatori e che per lo scudetto, nonostante i nove punti di ritardo dalla Roma, non sia ancora tutto compromesso”.

Questa però potrebbe essere la terza stagione in cui la Juve non vince niente, un po’ troppo per una società che ha abituato troppo bene i propri tifosi: “In questo caso, aggiunge Alessio, sarà giusto che il prossimo anno i dirigenti prendano altri giocatori per rinforzare l’organico, ma è un argomento che non va trattato adesso”.

Tacchinardi ha qualche altro sassolino da levarsi dalle scarpe, ad esempio i torti arbitrali subiti quest’anno dalla Juve: “Contro il Brescia abbiamo preso un gol in fuorigioco, conclude il centrocampista. Senza quella rete i nostri avversari non avrebbero mai pareggiato. Inoltre il gol di Inzaghi del possibile 2-1 era invece regolare, ma nessuno lo ha fatto notare. Sembra che passi tutto in secondo piano quando i torti li subiamo noi e la lista delle sviste a nostro sfavore è lunga: a Bergamo e contro la Fiorentina, tanto per fare solo due esempi, ci sono stati tolti dei punti che potrebbero rivelarsi decisivi a fine stagione, ma nessuno li rimarca a dovere”.

di Roberto Grossi