STASSÈIRA, Gipo Farassino

Aprile 13, 2010 in Spettacoli da Gabriella Grea

Gipo Farassino presenta uno spettacolo di musica, ricordi, poesia, gioco e amore, che attraversa cinquant’anni di canzoni e storia della Sua Torino.

La voce calda e (stropicciata) dalla vita di Gipo avvolge la scenografia suggestiva ideata da Carmelo Giammello: un cortile, un lampione, il torello, una bici, le case di ringhiera delle borgate popolari; mentre si alternano le immagini della Torino post-bellica, del boom economico e delle rivolte operaie degli anni settanta. Se poi la spettatrice accanto a voi si asciuga la lacrima della nostalgia con il fazzolettino spruzzato di colonia presunta francese e voi scartate una caramella “Menta Sacco”, allora i cinque sensi saranno tutti coinvolti. Anzi no, manca il tatto, ma si sa, il teatro è sogno, effimero e impalpabile.

Nell’alternarsi continuo del registro comico, più leggero e frivolo, e del teatro impegnato, trascorrono più di due ore di spettacolo scritto interamente da Gipo Farassino, attingendo ai suoi 60 anni di carriera.

Giuseppe Farassino ha gettato alle ortiche un diploma da ragioniere e l’impiego in un negozio di carta da parati, per scommettere tutto su un sua personale idea di musica e sfondare nel mondo dello spettacolo vestendo i panni di Gipo, lo chansonnier in piemontese. Canta nelle balere, nei night, il giovane Gipo, ma è un incontro parigino che segnerà la sua carriera per sempre; nel 1955, in un infimo cabaret di Parigi, ascolta un certo Jacques Brel. “Nessuno lo conosceva – ricorda in un’intervista alcuni anni dopo- rimasi folgorato, le canzoni di Brel erano le mie canzoni, quelle che io sognavo giorno e notte e che non avevo il coraggio di cantare. Quella sera la mia vita subì un profondo mutamento.”

Pur raggiungendo i vertici nel mondo della canzone, Gipo preferisce sviluppare il suo talento cimentandosi con il teatro. L’esordio avviene accanto al grande Macario, recitando e cantando in “Tl’ass mai fàit parèij!”, un vaudeville in piemontese, portato alla ribalta da Mario Casaleggio tra le due guerre.

Il successo incoraggia l’artista a consacrarsi regolarmente alla commedia in piemontese. Riunendo alcuni tra i migliori attori della scena dialettale, fonda la compagnia Teatro Nostro, con il regista Massimo Scaglione.

Squadra vincente non si cambia, Gipo Farassino e Massimo Scaglione sempre insieme con la ricetta dell’avanspettacolo “Vedi 2 e paghi 1”: prima l’avanspettacolo, poi il film, nella certezza che usciti dal teatro la memoria proporrà a ciascuno il film dei nostri ricordi.

Teatro Carignano – |prima nazionale

scritto e interpretato da Gipo Farassino

con Elena Aimone, Elisa Galvagno, Daniela Marra, Anna Scola,

Nicolò Todeschini, Silvia Trentini, Valentina Virando

regia Massimo Scaglione

scene Carmelo Giammello

coordinatore artistico Giulio Graglia

collaborazione ai testi Bruno Quaranta

assistente alle scene Emanuela Vicentini

movimenti coreografici Tiziana Tosco

musiche eseguite dal vivo El Tres

(Roberto Bovolenta, Mario Congiu, Luca Mangani, Vito Miccolis)

e da Armando Lardù, Diego Mingolla

Fondazione del Teatro Stabile di Torino

di Gabriella Grea