Stampa e fotografia: l’evoluzione

Febbraio 15, 2001 in Arte da Claris

L’Istituto Nazionale per la Grafica nasce nel 1975 dall’unione di due antiche istituzioni romane, la Calcografia Nazionale ed il Gabinetto Nazionale delle Stampe. Il risultato è l’unico museo europeo che non separi l’arte antica dall’arte moderna e contemporanea. Senza interruzioni cronologiche, l’Istituto studia l’immagine, a partire dalla sua progettazione nel disegno, fino alla sua riproduzione e divulgazione nella stampa e nella fotografia.

Le vetrine della Calcografia sono state per molto tempo un riferimento abituale ed amato di collezionisti, studenti, artisti e dilettanti. Vetrine alla Calcografia è ora il titolo di una formula di nuova istituzione che garantisce, da parte dell’Istituto, una continuità d’informazione sugli sviluppi artistici nelle tecniche che costituiscono le sue collezioni storiche.

Nell’arco di un decennio, sarà realizzata una serie di mostre in cui sarà presentata una scelta di opere di artisti contemporanei eseguite con le tecniche proprie del Museo (il disegno, l’immagine mediata da una matrice, la fotografia). Ogni anno, artisti e temi delle singole mostre saranno scelti da curatori europei o stranieri invitati dal direttore dell’Istituto.

Le mostre dedicate alla Stampa e alla Fotografia, presentate a Roma durante l’estate, si svolgono contemporaneamente a Torino presso l’Archivio di Stato. Tra gli artisti, ricordiamo Faisal Abdu Allah, Domenico Bianchi, Monica Carocci, Jim Dine, Richard Hamilton, Daniela Perego, Alessandro Pessoli, Stefano Ricci, George Segal, Adrian Tranquilli, Gianluigi Toccafondo.

Dal confronto diretto con la definizione convenzionale della tecnica e con l’autorità del museo, gli autori presenti in mostra possono dare, attraverso la propria opera, un segnale di continuità o di rottura con il pensiero accademico.

Tra le opere più affascinanti troviamo ” The house of Bulla” (in foto) di Jim Dine. La fotografia è simbolo del disagio dell’uomo proteso verso realtà a lui sconosciute, ma affascinanti, anche perché se terminasse la ricerca dell’integrazione con la società, crescendo le competenze, si potrebbe solo passare all’indifferenza o alla disapprovazione.

Altra opera degna di menzione è “Two figures: one front, one back” di George Segal, opera più dura e kafkiana, per nulla degna della tradizione soffusa delle rappresentazioni di un lui e una lei.

Tirannicidi II-III – la stampa e la fotografia:

Luogo: Archivio di Stato – p.zza Castello, 209 – Torino

Periodo: 06 settembre – 15 ottobre 2000

Orario: martedì – domenica 13.00 – 18.00

Ingresso: gratuito

Informazioni: tel. 011/540.382 

di Claris