Premio Hanbury 2002

Luglio 5, 2002 in Attualità da Stefano Mola

31424(2)In un libro di Peter Brooks (“Trame”, Einaudi, 1995) vengono citati quattro significati che la parola plot ha in inglese:

1) Piccolo appezzamento di terreno, generalmente usato per scopi specifici. Area circoscritta, lotto

2) Piano per costruire un edifico; cartina; mappa; diagramma;

3) La serie di eventi che costituisce lo schema dell’azione di una narrazione o di un dramma

4) Piano segreto per scopi ostili o illegali; congiura

Trovo tutto ciò molto affascinante. “Piccolo appezzamento di terreno, generalmente usato per scopi specifici”: bene, un giardino sicuramente lo è. Così come un giardino presuppone, e forse è anche, una mappa, un modo di organizzare lo spazio, sovrapponendo lo spazio mentale allo spazio naturale. Quindi, un giardino è anche narrazione, visto che tra i motivi per cui probabilmente abbiamo bisogno di storie c’è la necessità di organizzare un significato per il mondo che ci circonda (i primi racconti dell’umanità non trattano forse della nascita dell’universo?).

Ovviamente, si potrebbe divagare a lungo nel paesaggio affascinante definito da queste poche osservazioni. Siccome molti l’avranno già fatto e meglio di quanto possiamo farlo noi, passiamo alla presentazione del Premio Giardini Botanici Hanbury, visto che abbiamo in pochi passaggi dimostrato che legame (più o meno diretto) ci sia tra un giardino e una narrazione.

Il premio, una delle iniziative di spicco dell’infaticabile ed encomiabile Premio Grinzane Cavour, è giunto alla sua decima edizione e vedrà, Sabato 6 luglio 2002, alle ore 16,30, ovviamente presso i Giardini Botanici Hanbury – La Mortola – Ventimiglia, il suo atto conclusivo. La manifestazione, vuole promuovere la cultura dei fiori e del paesaggio segnalando testi d’architettura, di botanica, di fotografia e di creatività, dedicati allo spirito della natura, alla letteratura dei giardini, intesa anche in senso ideale, come metafora della vita.

La giuria dei critici, presieduta da Marella Agnelli e composta da Sergio Buonadonna, Annalisa Maniglio Calcagno, Francesca Marzotto Caotorta, Giuseppe Conte, Massimo Venturi Ferriolo, Sergio Givone, Paolo Mauri, Nico Orengo, Paolo Pejrone, Ippolito Pizzetti, Paola Profumo e Giuliano Soria (coordinatore del Premio) ha scelto:

Per la prima sezione, dedicata ai libri di narrativa o di creatività in cui prevalga il sentimento dell’ambiente e della natura:

  • Giuliano Scabia, “Lettere a un lupo” (Casagrande)

  • Stefano Zecchi, “Fedeltà” (Mondadori).

    Per la seconda sezione, dedicata ai libri di botanica o architettura riguardanti la cultura dei giardini e dei fiori, intesa anche in senso fotografico:

  • Paolo D’Angelo, “Estetica della natura. Bellezza naturale, paesaggio, arte ambientale” (Laterza)

  • Raffaele Milani, “L’arte del paesaggio” (Il Mulino).

    Per la terza sezione, dedicata a un volume relativo alla storia del giardino e del paesaggio mediterraneo:

  • Biagio Guccione, “Parchi e Giardini Contemporanei. Cenni sullo specifico paesaggistico” (Alinea)

    La giuria ha anche segnalato i volumi di Giovanni Zanetti, Luigi Carrel. “Una vita per la montagna” (Musumeci) e Giuseppe Barbera e Paolo Inglese, “Ficodindia” (L’Epos).

    La cerimonia sarà preceduta – alle 16.30 – dal convegno “Francesco Biamonti, un ricordo” in memoria dello scrittore ligure scomparso nel 2001, ex giurato del Premio Giardini Botanici Hanbury. Al convegno, coordinato da Sergio Givone, interverranno Giorgio Bertone, Giuseppe Conte, Paolo Mauri, Nico Orengo e Giuliano Soria.

    di Stefano Mola