Per un week-end l’Ipca di Ciriè laboratorio d’arte

Febbraio 15, 2001 in Arte da Claris

Domenica scorsa, alle ore 9 all’Ipca di Ciriè, è iniziato il progetto della Provincia di Torino e della Regione Piemonte elaborato nell’ambito dell’iniziativa “Cultura e territorio”. I due enti hanno avviato, lo scorso anno, un ciclo di conferenze sul rapporto tra il territorio e le diverse forme di cultura che su esso prendono corpo. Il ciclo di incontri ha analizzato le possibili interazioni con le avanguardie dell’arte contemporanea. Diciotto in tutto gli appuntamenti, organizzati con la partecipazione scientifica del Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura, e del Centre Cultural Français. A seguito di quei meeting sono stati avviati una serie di Laboratori di trasformazione artistica, veri “cantieri di sperimentazione”.

Il primo di questi cantieri di sperimentazione ha per scenario l’impianto industriale Ipca di Ciriè e ha avuto, come artista incaricata, Claire Roudenko Bertin, docente presso l’Ecole Nationale Supérieure d’Art de Cergy-Paris. Il secondo è presso il complesso artigianale di Crumiere (antico feltrificio in Val Pellice), dove opera Marie-Ange Guilleminot, medaglia d’oro alla Biennale d’Arte di Venezia, mentre il terzo è collocato presso il museo-laboratorio tessile di Chieri e vede coinvolte le strutture dell’Accademia Albertina di Torino.

Il “cantiere” di Ciriè ha concretizzato un progetto operativo, pronto per la presentazione pubblica. Il caso di Ciriè è sicuramente emblematico per il carico di memorie dolorose che si porta appresso. Lo stabilimento chimico, consacrato alla realizzazione di colori per l’arte, l’industria e l’alimentazione, venne dichiarato dalla Magistratura italiana responsabile della morte di decine di operai, causa l’assorbimento delle inalazioni di gas nocivi, derivanti dall’uso improprio di sostanze utilizzate per fissare il colore e donargli brillantezza.

A seguito della chiusura forzata si procedette alla sua vendita. L’edificio fu comprato dalla Interchim, che ha stoccato a Ciriè un esorbitante quantitativo di rifiuti tossici, causando inquinamenti gravissimi al terreno. Dal 1997 lo stabilimento è diventato di proprietà comunale, che ne ha avviato il recupero. In questo contesto si è inserito il Laboratorio di trasformazione artistica, con lo scopo di lavorare sul fronte dell'”animazione locale” e di realizzare una serie di iniziative con il maggior numero possibile di attori locali.

Le proposte uscite dal Laboratorio, afferenti la sfera artistica, estetica e culturale del progetto, vengono oggi presentate presso l’Accademia Albertina di Torino alla presenza di autorità locali e del Ministro di Grazia e Giustizia Piero Fassino. Claire Roudencko Bertin, affermata artista francese, ha coordinato il “laboratorio di trasformazione artistica”, cui hanno preso parte le scuole, le associazioni artigiane, le associazioni ambientaliste, i proprietari dei fondi confinanti con lo stabilimento, l’amministrazione comunale, l’associazione parenti delle vittime, il mondo dell’arte, giovani artisti italiani e francesi.

Il progetto elaborato dal gruppo di lavoro ha trasformato l’ecomuseo dell’Ipca in un cantiere d’arte e prevede l’impianto, in uno spazio di due ettari e mezzo, corrispondente al perimetro dell’IPCA, di una coltura di calendula officinale che abbina, al colore arancione intenso, una nota capacità cicatrizzante. Le piante saranno poi tagliate e distillate al fine di ricavarne un olio che verrà donato alla popolazione di Ciriè, in occasione della tradizionale apertura dello stabilimento un giorno l’anno.

di Claris