Per Natale regalati un “Gioiello”

Febbraio 15, 2001 in Spettacoli da Gabriella Grea

In via Cristoforo Colombo, nel cuore della Crocetta, un vecchio cinema si trasforma in teatro. In un’epoca di rimodellamenti e modernizzazioni non solo stupisce, addirittura meraviglia l’azzardo di trasformare un cinema in teatro: uno spider in calesse, una nave da crociera in una caravella. Così al buon vecchio ammiraglio Colombo non rimane che imbarcarsi in una nuova avventura e ospitare al n° 31 bis il “Teatro Gioiello”, ex cinema “Stadium”.

L’On. Ing. Giuseppe Goglio commissionò nel Maggio 1913 all’Ing. Pier Giuseppe Mazzarelli, già artefice del “Trianon” e del “Palace”, il progetto per un cinema da erigersi sulla sua proprietà in zona Crocetta. La capienza globale della sala, rivestita in tessuto damascato, era di circa 500 posti. Il locale avviò l’attività allo scadere del 1913 e prese il nome di “Stadium”; venne ribattezzato Cinema “Italiano” e ristrutturato sul finire degli anni Trenta.

Nel 1962, in occasione della ricostruzione dell’intero complesso edilizio tra Via Colombo e Via Piazzi, Goglio fece costruire il nuovo cinema “Gioiello”, sotto la direzione del geom. Amos Donisotti. La gestione della sala venne affidata a Giuseppe Erba e Lorenzo Ventavoli. L’ultima pellicola proiettata fu, dieci anni fa, “Il Portaborse ” di Nanni Moretti.

Nel Dicembre 2000 si riaprono le porte al pubblico con l’intento di “aprire un Teatro che sia per-la-gente” (Germana Erba), un teatro in cui il pubblico sia al tempo stesso fruitore e strumento attraverso il quale diffondere la cultura, il divertimento e quella curiosità intellettuale forse sopita, ma mai spenta nei Torinesi.

Quale miglior occasione di interscambio poteva presentarsi se non proporre “un giallo che coinvolgerebbe persino un maestro come Hitchcock” (Brian De Palma)? Uno spettacolo teatrale tra i più originali e divertenti degli ultimi vent’anni. La commedia brillante, il giallo, il dramma. L’improvvisazione e il cabaret si fondono, insieme all’interazione con il pubblico, dando vita ad una pièce che vanta successi in tutto il mondo e un’invidiabile palma res di premi e nomination.

L’azione si svolge in tempo reale nel salone del parrucchiere “Forbici Follia” situato nel centro della città. Un omicidio viene commesso al piano di sopra. Dopo il tempestivo intervento di un commissario e di un agente speciale, quattro sospettati sono costretti a difendersi dall’accusa di omicidio. Da questo momento il commissario, per lo svolgimento delle indagini, chiederà l’aiuto degli unici testimoni presenti sul luogo del delitto (gli spettatori), allo scopo di trovare la soluzione del caso (scelta dal pubblico) che porterà ogni sera ad un finale diverso.

Le battute basate su fatti e locali d’attualità, oltre alla partecipazione attiva del pubblico e all’improvvisazione degli attori, aggiornano sera per sera i dialoghi, proponendo una nuova commedia per ogni rappresentazione e “costringendo” gli spettatori a tornare numerose volte per rivedere lo spettacolo.

“Forbici Follia” nasce “Scherenschnitt” (l’arte di ritagliare la carta con le forbici), nei primi anni ’60, dalla fantasia di uno psicologo svizzero, Paul Portner, molto interessato ai diversi modi in cui la gente percepisce la realtà e in particolare i fatti relativi ad un crimine. Malgrado la serietà e l’intensità del dramma, lo spettacolo spesso diventava comico, soprattutto quando gli spettatori iniziavano a interagire con la storia.

Nel 1976 Bruce Jordan e Marylin Abrams videro la rappresentazione del dramma, contattarono l’autore per produrre e mettere in scena lo spettacolo e interpretarne i personaggi nella versione americana.

Solo il caso, nell’estate del 1993, ha consentito a Gianni Williams di scoprire questa straordinaria commedia al Kennedy Center di Washington. Williams è riuscito attraverso un divertente adattamento ad aumentare l’originalità dell’evento teatrale Forbici Follia.

E adesso ciurma: silenzio, si sta alzando il sipario…

Buon Divertimento.

http://www.teatrogioiello.it

di Gabriella Grea