OPERETTE MORALI

Marzo 20, 2011 in Spettacoli da Gabriella Grea

Mario Martone ha deciso di mettere in scena le Operette morali di Giacomo Leopardi, un testo fuori dal canone della letteratura teatrale, proseguendo nel connubio con la cultura e con la storia d’Italia del XIX secolo che lo ha impegnato negli ultimi anni di lavoro in campo cinematografico. L’intera stagione del centocinquantenario dell’Unità d’Italia, al Teatro Stabile di Torino, è costruita d’altra parte secondo l’esigenza di scoprire i potenziali della scrittura teatrale nazionale, riscoprendone i testi originari, come una sorta di viaggio ideale nella storia della nostra scrittura scenica.

Si tratta di un testo che non si può definire teatrale in senso classico, ma che è stato pensato come una commedia, in una lingua e con una struttura così vive e moderne da far saltare i riferimenti drammaturgici del secolo in cui è stato scritto per approdare a una profonda consonanza con esperienze fondamentali del teatro del Novecento.

Con la messa in scena di Operette morali Mario Martone riprende il filo del suo ultimo spettacolo L’opera segreta (messo in scena al Teatro Mercadante di Napoli, nel dicembre del 2004), in cui la parte finale era dedicata al lungo soggiorno napoletano di Leopardi.

Lo spazio prescelto è quello raccolto della sala ottocentesca del Teatro Gobetti di Torino, dove, in una sorta di forma assembleare, prenderanno vita come in una visione magmatica e indefinita, gli dèi, gli spiriti e gli uomini che abitano la scena “arcana e stupenda”, ma anche irresistibilmente comica delle Operette morali».

Le Operette morali sono una raccolta di ventiquattro componimenti in prosa, dialoghi e novelle, che Giacomo Leopardi scrive tra il 1824 ed il 1832.

In essi troviamo l’anima più profonda dell’autore: il rapporto dell’uomo con la storia, con i suoi simili e in particolare con la Natura; il raffronto tra i valori del passato e la situazione statica e decaduta del presente; la potenza delle illusioni e della gloria. I temi affrontati sono fondamentali, primari: la ricerca della felicità e il peso dell’infelicità, la natura matrigna, la vita che è dolore, noia. In questo panorama di atmosfere astratte e glaciali la ragione si distingue come unico strumento per sfuggire alla disperazione.

Fondazione del Teatro Stabile di Torino

adattamento e regia Mario Martone

scene Mimmo Paladino

costumi Ursula Patzak

luci Pasquale Mari

suoni Hubert Westkemper

dramaturg Ippolita di Majo

aiuto regia Paola Rota

scenografo collaboratore Nicolas Bovey

INFO BIGLIETTERIA:

Biglietti: Intero € 22,00

Recite: martedì, mercoledì, venerdì e sabato, ore 20,45; giovedì, ore 19,30; domenica, ore 15,30;

Lunedì riposo.

Biglietteria del Teatro Regio – Teatro Stabile, piazza Castello 215, telefono 011 8815241/242 (orario dal martedì al venerdì 10,30/18,00. Sabato 10,30/16,00).

Nei giorni di recita è possibile acquistare i biglietti alla cassa del teatro

un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

Vendita on-line: www.teatrostabiletorino.it

[email protected]

di Gabriella Grea