Moggi infuriato: “Un ciclone contro di noi”

Febbraio 16, 2001 in Sport da Roberto Grossi

Moggi va all’attacco, e lo fa senza mezzi termini. Il direttore generale bianconero, a ventiquattro ore di distanza dalle discutibili decisioni prese dall’arbitro Cesari durante Juve – Fiorentina, perde la pazienza e sbotta in difesa della sua società, intervenendo telefonicamente nel corso di un programma sportivo della Rai andato in onda domenica sera.

“E’ inconcepibile – ha dichiarato Moggi – la concessione della rete del 3-3 alla Fiorentina (spinta evidente in barriera di Di Livio su Pessotto n.d.r.) ed è incomprensibile la mancata concessione di un secondo rigore ad Inzaghi. La prima volta, durante un altro intervento dubbio sul nostro attaccante, l’arbitro ha ammonito l’avversario, la seconda né lo ha di nuovo ammonito, né ha concesso il rigore”.

Va giù duro Lucky Luciano, ricordando il recente passato: “Sono sorpreso dello scarso risalto dato dai mass-media nazionali a questi episodi. Fossero stati a nostro favore si sarebbe già parlato di complotto a nostro vantaggio. Due settimane fa ad esempio, per un dubbio rigore all’Olimpico su Totti (poi smentito da tutte le moviole), abbiamo subito nella tribuna romana una contestazione verbale molto dura, con epiteti pesantissimi. Ed alcuni dirigenti della squadra avversaria parlarono di vento contrario nei loro confronti. Allora noi in questo caso cosa dovremmo dire? Forse che si tratta di un ciclone ai nostri danni! Ma questa tendenza deve finire”.

Non finisce qui la sfuriata moggiana. Prevedendo le sicure repliche che arriveranno da più parti, il dirigente rincara la dose: “Ora so che si parlerà di stile Juve che non esiste più: e invece esiste, ed è fatto di lavoro e voglia di non sollevare polveroni. Ma lo interrompiamo per un attimo, soltanto per impedire che si affermi un nuovo stile: quello di qualcuno che vuole condizionare con le grida d’allarme le istituzioni”.

In effetti, rivedendo a freddo le decisioni prese sabato sera dal signor Cesari, è indubbio che la Juve possa sentirsi in qualche modo spogliata di qualche diritto. Il fallo di Di Livio in barriera, la posizione di fuorigioco forse attiva di Nuno Gomes sulla prima rete di Chiesa e i vari interventi in area su Inzaghi hanno lasciato perplessi molti tifosi della Vecchia Signora ed hanno convinto lo staff dirigenziale juventino ad alzare la voce. Soprattutto per contrastare le puntuali lamentele che giungono ad ogni piè sospinto dalla capitale ogniqualvolta i giocatori della Roma subiscono (o credono di subire) torti. Dove possa portare tutto questo non è dato sapere: forse ad una sorta di torneo che corre in parallelo con quello giocato sul campo. Una sorta di bonus delle lagnanze da spendere a tempo debito, con tutte le ripercussioni negative che può comportare.

di Roberto Grossi