Misure di tutela per i sapori tipici

Marzo 2, 2001 in Enogastronomia da Claris

16913(1)Finissimo cioccolato e caramelle lucenti, formaggi unici e proverbiali salami, preziosi liquori e torte deliziose… i nomi delle aziende produttrici non sono essenziali, l’importante è il nucleo nativo, quel Piemonte operoso e instancabile che mira alla conservazione dei valori del gusto, che non cede passivamente all’industrializzazione forzata dei sapori, che riesce a mantenere salde le virtù della millenaria tradizione alimentare delle nostre terre.

Di prodotti delicati e golosi, ma soprattutto delle misure in atto per la loro tutela, si è parlato lunedì al convegno in occasione dell’insediamento della Commissione incaricata di redigere i disciplinari di produzione, che dovranno essere rispettati dalle aziende artigiane alimentari per potersi fregiare del marchio di Eccellenza Artigiana, analogamente a quanto già avviene per il settore del legno e del restauro.

Si tratta di un procedimento amministrativo che nasce dall’applicazione della legge regionale 21/97, la cui finalità è la tutela di tutte le produzioni dell’artigianato tipico di qualità. “Si potranno così raggiungere due importanti obiettivi, ha spiegato l’assessore regionale all’artigianato Giovanni Carlo Laratore. Quello di rilanciare il settore gastronomico tipico, frutto di radicate tradizioni artigiane, che non potrà non portare ad importanti ricadute economiche, e quello di riqualificare la figura professionale dell’artigiano alimentare, offrendogli l’opportunità di tramandare il mestiere alle nuove leve e creare interessanti opportunità di lavoro e di sviluppo”.

I prodotti dell’artigianato alimentare tradizionale e tipico del Piemonte sono attualmente oggetto di una giusta e meritata riscoperta: superato il periodo dell’omologazione del gusto, riemergono dalla memoria e dalla tradizione delle campagne e delle vallate piemontesi gli alimenti semplici e naturali che hanno rappresentato il nutrimento delle generazioni passate.

Questo grazie anche ad alcuni operatori del settore che, negli ultimi anni, hanno contribuito a creare un’immagine non solo laboriosa, ma qualitativamente alta del prodotto artigianale: dalla scelte delle materie prime, alla cura di ogni dettaglio nelle tecniche di lavorazione, alla creatività con la quale si conciliano il rispetto della tradizione con il gusto dell’innovazione.

Proprio in questi ultimi anni, quindi, è cresciuta la sensibilità verso la riscoperta dei gusti “veri”, “di una volta”, ovvero “genuini”. Di questi argomenti se ne parla, anche troppo, con la conseguenza che, in mancanza di un ordine istituzionale, si corre il rischio di confondersi. L’iniziativa dell’Assessorato della Regione Piemonte, quindi, è di importanza capitale per garantire il consumatore, per non permettere che nel carro vincente dei prodotti certificati s’infilino mercenari dopati.

“La Regione ha sempre dedicato una particolare attenzione a questo settore, ha affermato l’assessore Laratore. Salvaguardare e tutelare i prodotti tipici della gastronomia locale vuol dire mantenere vive aree geografiche destinate altrimenti ad un inevitabile declino, ma vuol anche dire fornire al consumatore una garanzia di genuinità e dare un’immagine diversa all’artigiano, che potrà fregiarsi dell’apposito marchio di Eccellenza”.

Questa necessità è recepita dalla Legge Regionale 21/97 che, al Capo VI, dedica particolare attenzione alla salvaguardia dell’artigianato tipico di qualità. Avremo cibi protagonisti come lo sono oggetti e manufatti: emblemi del mondo dell’artigianato, portatori di un modo di essere dell’uomo, quasi un dizionario delle terre natie. Tra le azioni dovute, la Regione intende intraprenderne alcune concrete mirate all’individuazione delle produzioni tipiche, allo sviluppo di iniziative che portino alla riscoperta di un vero e proprio patrimonio culturale: quella “cultura del gusto” che da sempre è una delle espressioni più vive del Piemonte.

La difesa, la valorizzazione ed il potenziamento dei prodotti alimentari sarà un’attività vastissima, considerando che in Piemonte 4.000 aziende lavorano nell’industria alimentare ed occorre individuare i centri di eccellenza, renderli partecipi del progetto di tutela, selezionare i prodotti, evidenziare i benefici per i produttori scelti.

Garanzie e riconoscimenti per gli artigiani del gusto, con nuove opportunità di miglioramento di qualità e controllo, sono condizioni necessarie per creare fiducia nei consumatori. Saremo tutti più invogliati ad assaggiare specialità culinarie tipiche: tradizionali zuppe, golosi gnocchi al formaggio, grissini piemontesi stirati a mano, genuini pesci di torrente, gustoso bollito, formaggi d’eccellente qualità, squisite paste di meliga, leggere e fragranti torte di nocciole, pregiati elisir di erbe alpine.

di Claris