Missiva celeste
Marzo 7, 2004 in Poesie da Redazione
Spett.le, Illustrissimo, bon Signore,
perdona l’ardir di codeste parole:
se per lucente e fermissimo genio,
al primo giorno fondasti il Tuo regno,
già sottraendo lo scuro dal chiaro,
sicchè col dolce s’avesse l’amaro;
se nel dì appresso disegni sui mari
un orizzonte che al ciel li separi;
se già nel terzo si approda all’asciutto
con la vittoria del fermo sul flutto;
se al quarto dì si plasmò quella luna
che a noi poeti portò gran fortuna;
se son del quinto i vitali fermenti
che fecero gioia dell’acque e dei venti;
mi si conceda la grave insolenza
d’una domanda alla Somma Sapienza:
fu per dispetto o per troppa fatica
che al sesto giorno inventasti la f…?
di Usco