Milk

Febbraio 18, 2009 in Cinema da Redazione

MilkBuio in sala e la pellicola inizia a scorrere. Fotogrammi di repertorio in bianco e nero, pellicola nuova trattata con colori anni ’70 in stile Woodstock e lo split-screen, un mosaico visivo che suddivide lo schermo in tanti piccoli schermi, a restituire il corrispondente visivo del passaparola. E ancora uno straordinario equilibrismo formale e politico, che rende giustizia all’uomo senza per questo rinunciare alla commozione, mai mielosa, neppure nelle scene finali. Una serie di elementi che fanno di Milk un period piece.

Apparentemente trasportati negli anni ’70, ci si ritrova invece di fronte ad un’attualità sconcertante, a temi uguali o paralleli che (quasi timidamente) diventano notizia. E tanto per citare un’incredibile coincidenza, il caso Milk esplose quando la “proposition 6” avrebbe dovuto bandire i professori omosessuali dalle scuole della California, oggi c’è la “proposition 8”, che vieta i matrimoni omosessuali.

Milk è un biopic (biographic picture, ndr)sulla vita di Harvey Milk, primo gay dichiarato ad essere eletto ad una carica politica e assassinato, assieme al sindaco George Moscone, da un ex consigliere omofobo e instabile. Il regista, Gus Van Sant, ha già diretto pellicole culto come Mala Noche, Drughstone Cowboy, Belli e dannati, Will Hunting, Elephant e Paranoid. Harvey è interpretato da uno straordinario Sean Penn .

Harvey MilkE’ difficile, per fortuna, dare una catalogazione di genere a questa pellicola. O almeno darne una soltanto, il che dà una resa con un’angolazione decisamente più ampia. E’ sicuramente un film storico-politico, ricostruendo (bene) la figura, la storia e il contesto sociale di Harvey Milk, famoso per le sue lotte per i diritti dei gay. Ma quest’ultimo è una figura complessa che tenta, riuscendoci probabilmente, un intreccio tra la sua vita più intima e quella politica, senza esclusione di scontri.

Il film segue la storia di Milk nata sulle strade di Castro, il quartiere gay di San Francisco che, ancora oggi, accoglie la più vasta comunità di omosessuali d’America.

Le scene sono state girate nello stesso quartiere, dove Milk aveva un negozio di fotografia utilizzato come quartier generale per la sua campagna politica.

Ha ottenuto anche 8 candidature ai Premi Oscar 2009 tra cui miglior film, miglior regista, miglior attore protagonista, miglior attore non protagonista e miglior sceneggiatura originale. L’81a edizione della cerimonia di premiazione si terrà il 22 febbraio 2009.

Ciò che rimane del film è un ritratto appassionato e appassionante di un uomo e di un politico in grado di superare e far superare le differenze, capace di dare voce a tutti quelli che si sentivano minoranza.

Senza la speranza la vita non vale la pena di essere vissuta; devi dare alla gente la speranza!

è la frase da portare a casa, incisa sul nastro che Milk lasciò come testamento. Sempre attuale, anche e nonostante, i tanti anni trascorsi da quando un uomo qualunque si è battuto per il diritto inalienabile di ogni essere umano di avere una dignità, a prescindere.

di Giusy Sculli