Memorie dal sottosuolo

Gennaio 12, 2007 in Spettacoli da Roberto Canavesi

Axen, Lavia - foto Serafino Amato

  • Al terzo incontro in pochi anni con Fedor Dostoevskij, Gabriele Lavia dirige ed interpreta l’adattamento di “Memorie dal sottosuolo”, il romanzo breve, o se si preferisce racconto lungo, composto nel 1865 ed ora in scena al Teatro Carignano per la stagione dello Stabile torinese.

    Resoconto di un itinerario infernale con protagonista un uomo dappoco ed infame, un “topo del sottosuolo” come lui stesso ama definirsi, lo spettacolo si rivela essere un’inquietante e grottesca istantanea di un animo umano fotografato nella sua dimensione più abietta e ridicola, una condizione sotterranea nella quale l’anonimo protagonista “galleggia” tra contrastati rapporti con la giovane prostituta Lisa e con il suo buffo servo Apollon.

    Nella suggestiva scena di Carmelo Giammello, un unico grande ambiente al bisogno sporco ed impolverato tugurio, innevata strada o luccicante e colorato bordello, si consuma la parabola dialettica del protagonista, antieroe per definizione che dall’incontro con la donna trova la forza per stilare i fallimentari conti di un’intera esistenza: un gioco al massacro che individua presto la vittima sacrificale nell’eterea Lisa, l’innocenza allo stato puro ben impersonata dalla brava e seducente Euridice Axel, e che assume risvolti comici e grotteschi nei continui incontri-scontri con l’Apollon di Pietro Biondi, l’anziano servo feroce coscienza critica nel suo buffo intercalare di citazioni dai Salmi, e che tanto ricorda il cechoviano Firs de “Il giardino dei ciliegi”.

    Gabriele Lavia domina con maestria la scena alternando il delirio verbale del suo personaggio a divertenti siparietti con un pubblico di continuo stuzzicato, provocato, interrogato, tra il serio ed il faceto, sul destino dell’uomo e dell’umanità: applausi a scena aperta, si replica fino a domenica 21.

  • “Memorie dal sottosuolo” da Fedor Dostoevskij: uno spettacolo del Teatro di Roma con Gabriele Lavia, Pietro Biondi, Euridice Axen. Scena di Carmelo Giammello, musiche di Andrea Nicolini, costumi di Andrea Viotti. Regia di Gabriele Lavia.

    Torino, Teatro Carignano, fino a domenica 21 gennaio.

    di Roberto Canavesi