Libridagustare, e due!

Dicembre 10, 2002 in Libri da Gustare da Stefano Mola

32848Dicembre, si sa, è mese di feste. Ci sono quelle scontate, che conosciamo tutti, Natale, Santo Stefano eccetera. E poi ci sono quelle nuove, ruspanti e frizzanti… Noi del Traspi gonfiamo le gote e soffiamo su due candeline: è da due anni tondi che siamo on-line! (fateci gli auguri)

Ma siccome siamo molto golosi, ci spostiamo velocemente verso un’altra torta, che abbiamo tenuto lì a fianco, una torta che arriva sontuosamente a concludere una strana specie di cenone diluito da maggio a dicembre: la conclusione della sesta edizione di Libridagustare. Per la seconda volta abbiamo seguito da vicino questo concorso dedicato a libri che hanno a che fare col cibo, presentandovi settimana dopo settimana le loro recensioni.

Come vedete, siamo stati molto precoci (oppure molto famelici): appena nati ci siamo subito cimentati con questo tema ricchissimo di implicazioni, valenze, miti. L’abbiamo già detto, il cibo non può non raccontarci come individui e come società, perché, alla fine, di che cosa siamo fatti (come molecole eccetera) se non di quello che mangiamo e di come lo mangiamo?

Prima di annunciare la cinquina tra cui verrà scelto il vincitore, che verrà svelato soltanto la sera del 12 dicembre, alcune riflessioni sui venti libri di quest’anno.

Se proprio vogliamo ricercare un tema comune, quest’anno direi che il filo rosso è stata l’immagine, in tutte le su forme possibili. Come arte: penso al volume di Giovanna Giusti Galardi, Dolci a corte, o quello di Brigitte Baumbusch, Cibo; agli acquerelli di Intrecciar di fiori, intrecciar di sapori. Come moda, nel volume di Nella Zanotti, La moda va in cucina. Come cinema: il libro curioso di Salvatore Gelsi Lo schermo in tavola. Come fotografia: difficile dimenticare quelle del volume del Touring, Il paesaggio italiano, gli ulivi de L’incanto dell’olio italiano, i vigneti de L’universo del vino, il paesaggio e i piatti della nostra regione in Piemonte e sapori; e perché no, le fotografie della collezione di Valentino Zagatti, Malt scotch whisky.

L’immagine come fotografia è presente anche nell’opera di Orlando Perera: i suoi Volti del gusto fanno però da ponte verso un altro leit motiv: le persone. Quelle che fanno il cibo, producendone gli elementi primi oppure trasformandoli. Quelle che lo fruiscono. In questa scatola mettiamo anche il meritorio (sia per la raccolta di testimonianze, sia perché il suo ricavato va in beneficenza) Cucinano i nonni. Sempre le persone, in questo caso proprio i cuochi, sono i protagonisti de La prova del cuoco. Ancora, i bambini saranno attori/fruitori privilegiati di Cosa c’è, leggendo le fiabe di Carmela Cipriani e godendo dei disegni di Mondofelice (ancora l’immagine). Curiosissimo e rigoroso, un libro che riguarda una categoria di persone molto particolare: i santi, nel volume di Gian Luca Ercolani Il pane dei santi. Poi, l’avventura umana della scoperta del cibo fino a farne il lavoro di una vita: la storia della critica culinaria Ruth Reichl, La parte più tenera.

Infine, sempre di persone ma sempre più di territorio parlano sia Sua Maestà il Tartufo (il bramato fungo raccontato attraverso la storia di un trifolaio) che il meraviglio viaggio di Gaetano Basile, Sicilia.

Dai nostri tentativi di scaffale non restano fuori che il rigorosissimo atlante de I salumi, e un romanzo, La dispensa del diavolo. Ma è bene terminare un racconto citando una storia. Ogni narrazione deve lasciare dentro di noi la voglia di passare a quella successiva.

di Stefano Mola