Le Dragon et l’Alouette

Giugno 21, 2002 in Spettacoli da Sandra Origliasso

Spezzoni di film in bianco e nero, manifesti appartenenti ad un’arte vecchia oltre un secolo, oggetti, fondali, scenografie, vecchi proiettori, caratterizzano l’anima del museo del cinema. Quello di Torino, costituisce un vero e proprio patrimonio in uno scenario unico al mondo: la Mole Antonelliana.

Tuttavia, mentre tutti sanno che il simbolo di Torino fu voluto dalla comunità ebraica, sono in pochi a sapere che l’idea di installare un museo all’interno del monumento deriva dalla mente creativa di una donna, vissuta all’inizio del secolo scorso e che risponde al nome di Maria Adriana Prolo. Nel corso della realizzazione del suo progetto incontrò un altro grande pioniere della cultura cinematografica, Henri Langlois, destinato a diventare il fondatore della Cinémathèque Française.

Un percorso quello scelto da entrambi non certo facile, che li portò a lottare affinché il patrimonio cinematografico fosse conservato, in un’epoca in cui non esistevano persone disposte ad investire. La mostra intitolata ” Le Dragon et l’Alouette. Una passione per il cinema” allestita all’interno del museo del cinema, che inaugura anche un nuovo spazio per esposizioni temporanee, ha quindi la funzione di ripercorrere le tappe di un’amicizia durata 28 anni e consolidata dalla comune passione per il collezionismo.

Fino al 15 settembre, infatti, sarà possibile accedere gratuitamente, in un percorso che tenta di tracciare con il supporto di oggetti, filmati e testi, la biografia quotidiana e professionale di due figure davvero importanti. Un esempio, il loro, che dovrebbe essere seguito da tutti coloro che credono fermamente nei sogni e nelle passioni personali, senza trovare ,il più delle volte, le porte aperte.

di Sandra Origliasso