Lassù sulle montagne

Novembre 7, 2002 in Libri da Marinella Fugazza

“Lassù sulle Montagne”, Editrice Il Punto, 216 pag., Euro 22

32361(1)“Lassù sulle Montagne – Vette, alpinisti, guide e rifugi delle Valli di Lanzo” e’ il titolo di un volume, in libreria in queste settimane, realizzato dall’Associazione Donne di Chialamberto e dall’Aval (Associazione Valli di Lanzo: gente, cultura, musei).

Il titolo, ripreso dalla famosissima canzone “la Montanara” di Toni Ortelli composta al Pian della Mussa, fa immediatamente sorvolare il lettore sulle cime delle Alpi Graie Meridionali, quelle cime delle Valli di Lanzo che sono state la culla dell’alpinismo torinese. Il libro non vuole e non ambisce ad essere una storia dell’alpinismo: non si rivolge ai soli sportivi delle montagne, ma a tutti quelli che amano e frequentano queste verdi e storiche valli poste ad una sola ora di strada dal capoluogo torinese.

Il periodo considerato parte dall’epoca pionieristica e si conclude negli anni sessanta. I testi, a cura di esperti e provetti conoscitori della zona, ripercorrono le tappe fondamentali e salienti dell’alpinismo piemontese relativamente alle principali vette: il Rocciamelone (m. 3538), la Lera (m. 3355), la Croce Rossa (m. 3566), la Punta d’Arnas (m. 3560) (solo per citarne alcune); sono tracciate le biografie degli alpinisti e delle guide alpine che su queste cime hanno originato l’alpinismo torinese e il Club Alpino: da Bartolomeo Gastaldi a Guido Rey, da Gian Piero Motti a Gian Carlo Grassi, dalla guida Antonio Castagneri (detto “Toni dij Touni”) ai fratelli Ferro Famil “Vulpot” di Usseglio.

Il primo rifugio delle Valli di Lanzo fu il Gastaldi, costruito nel lontanissimo 1880, al quale seguì, sette anni più tardi, quello della Gura e, nel 1891, il rifugio di Peraciaval. Indiscutibile, quindi, lo stretto legame fra la costruzione delle strade di comunicazione e lo sviluppo del turismo alpino e di conseguenza dell’alpinismo. L’intero volume e’ corredato da fotografie, in gran parte inedite, che sono state scelte secondo alcuni criteri di base: documentano un evento, raffigurano un personaggio che ha operato nelle valli, sono l’opera di un famoso alpinista e/o fotografo, semplicemente sono in assoluto belle immagini nel contesto della fotografia di montagna.

Le fotografie sono state fornite da prestigiosi enti torinesi, quali il Museo della Montagna “Duca degli Abruzzi”, la Biblioteca del Club Alpino Italiano, la Galleria d’Arte Moderna, ed, inoltre, da discendenti di famosi alpinisti e guide, sezioni del CAI, collezionisti privati. Al libro è stata aggiunta un’appendice “Balme: il paese delle guide alpine”, a corollario del suo Museo delle Guide Alpine “Antonio Castagneri”. Un libro per tutti, semplice ma, nel contempo, ricco di informazioni e curiosità per conoscere e capire le trasformazioni delle Valli di Lanzo affinché esse non rimangano solo un bel ricordo impresso in una fotografia durante una fugace visita a queste montagne.

di Marinella Fugazza