L’artista Ugo Giletta a Bra

Giugno 22, 2007 in Arte da Marcella Trapani

La mostra Che peccato che tu non possa assistere a questa felicità di U. Giletta a Bra, aperta fino al 30 giugno.

Ugo GilettaDopo aver ricevuto un ottimo successo di critica e una straordinaria affluenza di pubblico, sta per concludersi la mostra di Ugo Giletta Che peccato che tu non possa assistere a questa felicità, a cura di Silvana Peira, inaugurata il 18 maggio scorso presso il Fondaco di Bra.

Sarà quindi possibile visitare ancora fino alla chiusura del 30 giugno i già noti “volti” dell’artista accanto a raffigurazioni di corpi femminili colti in pose istantanee. Un accostamento di notevole impatto visivo a cui si aggiunge un’installazione video affascinante e suggestiva che ruota attorno alla bellezza e all’armonia del movimento di una danzatrice.

L’attività espositiva di Ugo Giletta ha inizio nei primi anni ottanta, con mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero. Ai lavori pittorici e plastici, Giletta affianca ben presto il mezzo audiovisivo realizzando così installazioni ed ambientazioni multimediali e fondando la San Firmino Film.

Tra le mostre personali si segnalano in particolare: Il colore della forma (1989, Quadreria d’arte contemporanea di Cuneo), Tempo d’arte (lavoro a due con i Mutus Liber, 1991, Torino Esposizioni), Intermedia (1992, Crawford Gallerie di Kork, Irlanda), Fantastica automazione (1993, Fondazione Marazza di Borgomanero, Novara), Proposte IX (1993, Torino, a cura della Regione Piemonte), Volti (2003, Galleria Il Prisma di Cuneo) e la partecipazione alla II edizione della Via del Sale nel 2003 presso il Castello di Saliceto. Dagli anni Novanta si fa intensa e costante la sua partecipazione ad esposizioni collettive e Giletta compare in importanti rassegne artistiche di carattere istituzionale in varie sedi del Piemonte e non solo.

Nel 1999 realizza insieme allo scrittore Nico Orengo lo spettacolo multimediale Morte malinconica del bambino ostrica, liberamente tratto dall’omonimo libro di Tim Burton; la sua collaborazione con poeti e scrittori annovera anche la realizzazione di alcuni libri d’arte per le Edizioni Pulcinoelefante, in particolare con Orengo e con la poetessa Alda Merini.

I quadri esposti nella mostra di Bra ritraggono tante giovani donne di cui però si vede solo il corpo. Tutta la sala superiore invece è occupata da una videoinstallazione consistente di tre proiezioni accostate e messe in sincrono. Al centro scorre un video a colori dove una ballerina danza accompagnata dal ritmo struggente della canzone Amado mio; mentre sui due lati si stagliano in bianco e nero, in primissimo piano, a sinistra il volto di una ragazza e a destra quello di un ragazzo. Ripresi al ralenti, i due socchiudono gli occhi, poi li riaprono lentamente e sembrano rievocare in sogno una danza d’amore che prima li ha visti uniti, mentre ora sono irrimediabilmente divisi e lontani. Proprio da qui nasce il titolo dell’intera mostra: Che peccato che tu non possa assistere a questa felicità, citazione da Maurice Blanchot.

Sede: Associazione IL FONDACO, via Cuneo 18 Bra (CN).

Orari:

Fino al 30 giugno: giovedì, venerdì e sabato dalle 16,00 alle 19,00; martedì e mercoledì su appuntamento (339 7889565 – 339 8010814).

Sito web: www. sanfirmino.com.

di Marcella Trapani