La conferenza degli uccelli

Aprile 18, 2001 in Spettacoli da Claris

17170Giovedì 19 aprile, alle ore 21, al Teatro Giacosa di Ivrea, va in scena una rilevante prima nazionale: “La conferenza degli uccelli”, dal poema sufi di Farid Uddin Attar, con Dedora Catalano, Gabriella Dario, Massimo Giudici, Francesca Netto per la regia di Mamadou Dioume. La rappresentazione è in collaborazione con l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino ed è una coproduzione Il Mutamento-Zona Castalia – Centro Regionale Universitario per Il Teatro – Teatro Giacosa di Ivrea.

Il Sufismo è il sentiero verso la Presenza Divina, é la Via del Cuore, la Via del puro, mistico cammino dell’Islam. Con qualunque nome lo vogliate chiamare, é il cammino che conduce il ricercatore alla Presenza Divina. Fino al secolo scorso, prima dell’avvento del pensiero modernista e riformatore, nei paesi musulmani “‘Ilm ut-Tasawwuf” (Scienza del Sufismo) era materia di insegnamento nelle università islamiche e gli Imam, come tutti del resto, erano socialmente invitati a sottomettersi non solo allo studio di libri, ma anche alla pratica della Scienza della Purificazione dei Cuori, per raggiungere le Virtù dell’Eccellenza nelle mani di uno Shaikh Sufi (per maggiori informazioni consultate www.sufi.it).

La poesia dei versi di uno dei più celebrati testi sufisti, La conferenza degli uccelli, è alla base dello spettacolo del Giacosa. “Non leggete il mio libro, scrive Attar, come se fosse solo un lavoro poetico o un libro di magia, ma leggetelo con comprensione, perché l’uomo che legge deve essere affamato di qualcosa, insoddisfatto di se stesso e di questo mondo. Poiché colui che non muore di fame per qualcosa diventa un fantoccio muto, un albero pietrificato”.

La Conferenza degli uccelli è un dono per l’umanità, un pozzo d’acqua limpida per gli assetati e una via per la realizzazione degli esseri mortali. Dobbiamo andare oltre il puro intrattenimento, cercare l’essenziale, immergerci nel mondo delle contraddizioni, come se fossimo nel teatro di Shakespeare. Sapendo bene che ci troviamo di fronte ad un capolavoro di misticismo lirico, che non pretende di insegnare nulla, ma che ci incammina verso la trasparenza del nostro essere.

Per meglio comprendere i sentimenti espressi nel testo di Attar, leggiamo questo brano tratto dal passo “Luce su luce” contenuto ne “Il giardino della conoscenza” di Maulana Shaikh Nazim al-Haqqani an-Naqshbandi, testo fondamentale della letteratura sufista.

“Ogni singolo membro della razza umana é stato onorato dal suo Creatore. In che modo l’Onnipotente ha manifestato la sua considerazione per l’uomo? Ci ha scelto come Suoi rappresentanti sulla Terra… All’uomo non è stato dato solo un corpo fisico ed un ego che rappresenta i desideri di quel corpo nel dominio della mente, ma anche una latente consapevolezza di qualcosa di molto più grande e sublime… Il predominio dell’aspetto fisico sopra lo spirituale (ed in molti casi il completo soffocamento dello spirituale da parte del fisico) è la condizione nella quale molta gente rimane durante l’intero corso della vita, poiché la natura fisica è la più vicina ed accessibile, così come l’acqua scorre sempre verso il basso. Ma quella “Luce su Luce” è riservata a coloro che sono in grado di scoprire il mondo interiore e di volgersi verso di esso lungo un sentiero in salita. Costoro sono quelli che hanno raggiunto il vero obiettivo della loro vita.

Una nota sul regista: Mamadou Dioume è nato a Dakar in Senegal nel 1945, ha interpretato il ruolo di Bhima (il figlio del vento dalla forza immensa) nel Mahabharata e ha preso parte alla Tragédie de Carmen, a Woza Albert e alla Tempesta. Ha curato le regie di testi classici, ma la sua attenzione è principalmente rivolta alla drammaturgia contemporanea e all’attività pedagogica.

La conferenza degli uccelli

Giovedì 19 aprile aprile 2001, ore 21

Teatro Giacosa – p.zza del Teatro, 1 – Ivrea

Informazioni: tel. 0125.641.161

di Claris