L’ultima notte di Giordano Bruno

Giugno 24, 2002 in Spettacoli da Stefania Martini

31297(1)Assemblea Teatro è una compagnia, tra le più vitali in Italia in questo ambito, nata a Torino nel 1976 che realizza interessanti iniziative nella scuola e nel territorio e che con i suoi spettacoli ha ottenuto importanti riconoscimenti sia in Europa che nel mondo, in particolare in Sud America.

Avvalendosi della collaborazione di personaggi del panorama culturale italiano ed internazionale, da Lidia Ravera a Ugo Nespolo, da Italo Calvino a Peter Gabriel, solo per citarne alcuni, Assemblea Teatro, oltre al repertorio teatrale ed alla organizzazione di rassegne di spettacoli si è distinta anche per la produzione di eventi e l’allestimento di interessanti esposizioni artistiche.

‘L’ultima notte di Giordano Bruno’ è uno dei titoli più rappresentativi della produzione della Compagnia.

Come spiega Renzo Sicco, ideatore e regista dello spettacolo, assieme a Lino Spadaio, ‘L’ultima notte di Giordano Bruno’ nasce dalla consultazione e rielaborazione degli atti del processo, da ciò che Bruno stesso dice nelle sue opere, dalla potente suggestione che la sua vicenda ha messo in moto nell’immaginario di studiosi che nei percorsi di Bruno si sono identificati e riconosciuti.

Giordano Bruno visse alla fine del XVI secolo e fu fine filosofo di fama europea. Lasciata l’Italia, peregrinò attraverso l’Europa per una quindicina di anni, durante i quali produsse un’enorme quantità di scritti: certe sue trattazioni metafisiche e filosofiche provocano un senso di vertigine, altre destano orrore perché rivelano le sevizie e le torture cui andavano incontro le vittime dell’Inquisizione.

Tornato a Roma fu incarcerato e per ben otto anni visse sulla sua pelle, per mano di quell’Inquisizione che con così grande coraggio aveva denunciato, le torture che racconta nei suoi libri.

La sua sofferenza finì il 17 febbraio 1600 quando, dopo un lungo processo, Leone XII decretò la condanna a morte: al rogo, come tutti gli eretici.

Un rogo a Campo dei Fiori.

Un rogo che punisce reati che in linguaggio odierno possiamo definire di opinione, ovvero le espressioni, le idee, i pensieri diversi o contrari da quelli ammessi dall’ortodossia.

L’allestimento dello spettacolo in una ex-miniera si ricollega alla vicenda di Giordano Bruno in maniera emblematica: la cella in cui Bruno visse per otto lunghi anni, i suoi silenzi, la sua ostinazione, l’umidità della terra, il buio persistente, rischiarato solo da vivide lingue di fuoco (quello stesso fuoco che consumerà il corpo vivo di Giordano),l’atmosfera cupa vengono trasposti e proposti ai 54 spettatori che ogni sera possono assistere allo spettacolo. Nel cuore della montagna, nei ristretti spazi di gallerie scavate nella roccia, la percezione dello spettatore si dilata e l’immaginazione viene investita da emozioni forti.

Come precisa ancora Renzo Sicco: -La vicenda di Giordano Bruno, percorsa come uno scavo tra segni lasciati, come un viaggio dentro cose sepolte dai detriti prodotti nella continua e inarrestabile mutazione, ha saputo mescolare la storia alla deperibilità del nostro sapere, sino a farci accettare meglio l’instabilità del nostro vivere quotidiano.-

L’ultima notte di Giordano Bruno

Fino al 1 Luglio, ore 20.30.

Miniera Paola – Ghigo di Prali (To). Tel. 3042808.

Prenotazione obbligatoria.

4 PASSI IN MINIERA: IL VIAGGIO NEL SOTTOSUOLO

Ad appena una settantina di km da Torino si apre la Val Germanasca, una delle valli del Pinerolese, con lingua, arte e cultura di stampo occitano.

All’interno delle montagne che incorniciano la stretta valle si nasconde un vero e proprio tesoro naturale: il talco. Esso è un minerale (il libro di chimica precisa: silicato idrato di magnesio) che viene estratto dalle miniere scavate nella roccia per molteplici utilizzi: a tutti noi la parola fa venire subito in mente un barattolo ed un soffice piumino con il quale ci si può cospargere di borotalco. Ma questo materiale trova largo impiego nelle industrie farmaceutiche e chimiche, nella produzione di carta di alta qualità e di oli lubrificanti e, pensate un po’, ……. anche nell’ambito alimentare.

Dalle miniere di talco della Val Germanasca si estrae un prodotto puro al 98%, uno dei migliori del mondo (e nel mondo ci sono complessivamente pochi giacimenti di talco).

In questo panorama si inserisce la MINIERA PAOLA a Ghigo di Prali.

Una breve esposizione di fotografie ed oggetti legati all’attività dei minatori e alla vita della valle, introducono all’atmosfera che si respirava da queste parti, dai primi anni ’30 fino al 1995, anno in cui questo tratto di miniera è stato abbandonato per esaurimento del banco di talco.

Subito dopo, equipaggiati di mantellina, casco e lampada, si sale su un trenino, i cui vagoncini di ferro sono simili a quelli utilizzati per portare alla luce il materiale estratto. Le due sottili rotaie si snodano per circa 1 km all’interno delle viscere della montagna: in alcuni tratti il buio è completo e la galleria permette proprio solo il passaggio del convoglio sferragliante.

Infine, si arriva nel cuore della miniera: il percorso espositivo che permette, con l’aiuto di una guida, di ripercorrere la fatica che ogni uomo-talpa doveva affrontare ogni giorno, non solo legata al lavoro di estrazione vero e proprio del minerale, ma dovuta soprattutto agli scavi delle gallerie e dei cunicoli, all’opera di armatura dei tunnel, al riempimento (fatto con materiale di scarto e, successivamente, con cemento) delle zone in cui il talco veniva estratto, onde evitare crolli e frane; i pericoli a cui il minatore andava incontro ad ogni colpo di piccone battuto sulla nuda pietra per raggiungere il banco di talco; come avveniva il posizionamento delle cariche di dinamite per aprirsi varchi nella roccia e la successiva evacuazione delle gallerie prima dell’esplosione.

Accanto a questo, la Valle offre itinerari di facile percorribilità attrezzati con pannelli interpretativi, didattici ed illustrativi che integrano la visita alla miniera-museo della Paola, in modo da offrire un ampio panorama storico delle attività estrattive, in contesti di rilevante interesse paesaggistico e naturalistico.

Sono gli ambienti di vita e di lavoro del contadino-minatore che con questa doppia attività ha saputo abitare queste valli.

Le miniere di talco del Vallone di Maniglia (Perrero), durata 3 ore, dislivello 300 m.

Le zone minerarie di Envie (Prali), durata 5 ore, dislivello 400 m.

Passato, presente e futuro dell’estrazione del talco (Perrero-Prali), durata 7 ore, disliv. 600 m.

La via della miniere di rame del Bet (Val Troncea- Pragelato), durata 8 ore, dislivello 900 m.

L’estrazione del talco e del marmo in alta quota ed i sistemi di trasporto (Prali, Perrero) Durata : 7 ore – Dislivello: 600 metri.

I percorsi sono organizzati per essere visitati con l’ausilio di guide locali.

Informazioni e prenotazioni

“Scopriminiera”, Località Miniera Paola, 10060 – Prali (TO). Tel. & fax 0121-806987

http://www.provincia.torino.it/scopriminiera/index.html

http://www.chisone-germanasca.torino.it/

di Stefania Martini