iSupertuscans

Luglio 13, 2003 in Libri da Gustare da Stefano Mola

Andrea Zanfi “iSupertuscans”, Carlo Cambi Editore, pagg. 388, Euro 42,00

35233(1)Non si tratta di album per le figurine nato per rilanciare i grandi personaggi di questa meravigliosa regione. Se così fosse dovremmo aspettarci nelle prime pagine Dante, Machiavelli, Lorenzo il Magnifico. Chi avrebbe coraggio di negar loro il titolo di “Supertoscani”?

Scusate questo inizio poco serio, ma con l’età divento sempre meno tollerante e a forza di scrivere financo purista. Questa etichetta, affibbiata a quanto pare dai giornali specializzati americani ad alcuni vini prodotti in Toscana, mi fa un po’ sorridere. Sa immediatamente di quella passione per l’enorme tipica di chi qualche secolo fa è andato a vivere oltreoceano. Coca cola con ghiaccio? Si ma solo se di cubetti ce n’è un chilo e mezzo. Tutto deve essere megagalattico.

Sarà anche per il religioso rispetto che mio padre mi ha trasmesso per quella nobile sostanza liquida che è il vino, ma mi viene subito in mente un’etichetta con sopra i fantastici quattro.

Invece i supertuscans sono una cosa molto seria e pregiata. Per la precisione, sono il frutto dello sforzo che alcuni produttori fecero all’inizio degli anni 70 per ridare vigore alla qualità della produzione toscana, avviando sperimentazioni in vigna e in cantina che hanno generato vini di qualità superiore. Che furono ottenuti senza attenersi rigorosamente al disciplinare di produzione, ma miscelando uve a piacimento, uscendo dalle DOC e retrocedendo tra i Vini da Tavola (sembra incredibile poter accostare questo nome a prodotti quali il Sassicaia). Primogenito: il Tignanello (80% Sangiovese e 20% Cabernet Sauvignon). Balie d’eccezione: le barriques (se volete un po’ storia e di tecnica, leggete qui ). Fu un successo straordinario: ben presto tutti i produttori di punta toscani ebbero il loro supertuscan.

In questo volume, Andrea Zanfi fa una sintesi e un censimento. Troviamo infatti per ogni azienda la descrizione, reportages fotografici, le zone di produzione, la tipologia dei terreni, le uve impiegate, le quantità prodotto, le migliori annate. Uno strumento per capire il come e il perché di questo successo. Conoscendo, vedendo le facce, di chi fa e continua a fare questi vini, che hanno contribuito negli ultimi 20 anni a far acquisire all’Italia una posizione primaria nel panorama vitivinicolo mondiale, innalzando la qualità dei prodotti enologici e riqualificando in pochi anni tutto il movimento enologico della Toscana.

Da una parte i ritratti dei vignaioli, descritti con tocchi di vivacità e verità, dall’altra un approccio rigoroso e tecnico al vino con informazioni complete sulla produzione, le fasi di vinificazione, le migliori annate.

Consiglio senz’altro di visitare il sito dell’autore, ricco di informazioni sul vino, sulla Toscana e sul turismo enogastronomico in genere.

di Stefano Mola