Intestino irritabile? Bevete più acqua!

Febbraio 8, 2004 in Medley da Redazione

Si può ritenere che la sindrome dell’intestino irritabile richieda per esprimersi la contemporanea presenza di due condizioni:

  • la predisposizione genetica;

  • la scarsa assunzione di acqua.

    Il motivo che rende difficile aumentare l’uso di acqua è che ad ogni aumento corrisponde un peggioramento dei sintomi. Per una persona con intestino irritabile basta bere due bicchieri d’acqua in più al giorno per accusare nausea ed aumento del gonfiore addominale alto. Inoltre, si urina spesso. Questi sintomi rendono ogni volta difficile aumentare l’apporto di acqua.

    E’ quindi necessario aumentare l’acqua gradualmente, ad esempio un bicchiere in più ogni tre giorni ad orari diversi nel corso della giornata.

    Bisogna sopportare nelle prime tre o quattro settimane il momentaneo peggioramento dei sintomi digestivi ed il disturbo di urinare spesso.

    Dopo tre o quattro settimane, la vescica, che è un muscolo, si adatta e si riprende l’abituale frequenza delle minzioni.

    Bisogna quindi bere quotidianamente oltre due litri di acqua al giorno E’ importante la quotidianità: conta il giorno nel quale si beve di meno (come in un convoglio di navi, conta la velocità della nave che va più adagio). Non si devono considerare nei due litri di acqua altre bevande o l’acqua contenuta nei cibi: i due litri al giorno riguardano la sola acqua bevuta.

    Non vi è alcuna differenza fra acqua naturale ed acqua frizzante: conta solo bere almeno due litri d’acqua al giorno. Non fa alcuna differenza bere ai pasti o fuori pasto: ciascuno può fare come ritiene meglio, l’importante è il bilancio complessivo dell’acqua bevuta nelle ventiquattro ore.

    Ci vogliono almeno sei/nove mesi perché scompaiano i sintomi dell’intestino irritabile e l’ultimo a scomparire è di regola il meteorismo. Se ben trattate, tutte le persone con intestino irritabile arrivano, a volte dopo qualche anno, alla completa scomparsa dei sintomi. Un buon rapporto fra la persone ed il medico che si occupa del suo tubo digerente è essenziale per la riuscita del trattamento.

    La diagnosi di intestino irritabile va fatto dal medico, se necessario coadiuvato dallo specialista gastroenterologo. A volte è sufficiente raccogliere la storia clinica della persona e visitarla per fare una diagnosi di certezza. A volte il medico dovrà eseguire degli esami per escludere altre cause di sintomi digestivi. Possono di volta in volta essere utili esami di laboratorio oppure l’ecografia addominale oppure esame endoscopici (colonscopia, gastroscopia). Non sono quasi mai di utilità gli esami radiologici (Rx tubo digerente, Rx clisma opaco).

    La grande maggioranza delle persone, in particolare delle donne, con l’intestino irritabile ha un problema di disidratazione. L’acqua è la principale causa e l’unica terapia seria dell’intestino irritabile. Possono essere utili cicli di fermenti lattici di ultima generazione. Non c’entra nulla l’alimentazione. Quindi non va eseguita alcuna dieta. Vanno evitati del tutto vino, birra, alcolici, Aspirina, antinfiammatori, lassativi.

    La pubblicazione di questo articolo rientra negli accordi di partnership tra il nostro magazine e Cidimu.it, sito specializzato nella diagnostica e medicina on line.

    di Dott. S. Aricò