India: sapori e colori

Luglio 5, 2002 in il Traspiratore da Redazione

31313Contraddizione: può sembrare strano, ma questa è la prima parola che ci viene in mente nel descrivere quello che a tutti gli effetti è il sesto continente, l’India.

Qualcuno avrebbe invece suggerito ‘povertà’, quale segno predominante di questa nazione, nella quale vivono circa 1.000.000.000 di persone? Forse sì, anche se, sicuramente, non è la povertà che conosciamo noi. La dignità di questo popolo, anche di coloro che appartengono alle caste più basse, non trova, infatti, il minimo riscontro nel nostro paese; per loro essere poveri non significa mendicare, chiedere la carità, tramutarsi in esseri amorfi, senza speranze e senza emozioni. Cercano, per quanto possibile, di condurre un’esistenza dignitosa, arrabattandosi a fare i mestieri più disparati, pur trovandosi a dormire la notte per strada o in tende di fortuna, spesso dislocate tra montagne di rifiuti, a mangiare ciò che capita, quando capita.

Totalmente opposto è lo stile di vita dei maraja, i ricchi e potenti sovrani indiani, che vivono in stupendi palazzi, circondati dal lusso più sfrenato. Le loro dimore sono tra le più imponenti opere architettoniche indiane…

Comunque, l’unica certezza, dopo un viaggio in India, sono le emozioni indelebili che tornano con noi, che segnano racconti e fotografie, ma che, soprattutto, ci fanno essere (si spera!) più ospitali e gentili con il nostro prossimo e ci fanno sorridere quando vorremmo lamentarci per treni affollati, per la poca igiene degli alimenti, per l’umidità estiva, per aver saltato un pranzo, per la guida spericolata di qualcuno… per non aver ancora fatto un viaggio in India…

Da non perdere

1. Taj Mahal – Sarà inflazionato, turistico, ma la vista di questa cupola di marmo bianco toglie veramente il fiato!

2. Bhopal – A diciott’anni dal più tragico disastro industriale della storia (ricordate la Union Carbide?), la capitale del Madhya Pradesh sembra risorta e merita una visita per i suoi mercati pittoreschi, i due deliziosi laghi (zanzare permettendo) e le vicine Sanchi e Bhimbetka.

3. Ranakpur – Luogo dei templi giainsti più grandi e maestosi dell’India, è una splendida (e poco conosciuta) oasi verde.

4. La cucina indiana – I banchetti per le strade offrono squisitezze degne di un ristorante di lusso; okkio al peperoncino!

5. Jaisalmer – Quasi al confine con il Pakistan, in questo periodo proprio off limit, sorge la splendida ‘città d’oro’. Il colore dei suoi imponenti bastioni di pietra, che dominano il deserto circostante, alla luce del tramonto vi catapulta in un’atmosfera da ‘Mille e una notte’.

6. Benares – E’ la città sacra sul Gange: impossibile non venire coinvolti dalla sua spiritualità, dall’essenza mistica dei fedeli che all’alba fanno le abluzioni e ne bevono l’acqua (marrone!).

Attenzione a

1. I treni in terza classe – Non soffrirete mai il freddo se avrete la sventura di trovare posto solo sui vagoni di terza classe. Aspettatevi il triplo di persone rispetto alla capienza consentita (ovviamente con bagagli al seguito) e che i sedili (scomodissimi!) siano un miraggio.

2. Cacciatori di fotografie – siete occidentali e donne? Preparatevi ad essere il bersaglio umano dei fotografi indiani…

3. Le mucche – Sono sacre, si sa, e così le abbiamo trovate tranquillamente in attesa nelle sale d’aspetto delle stazioni, sui binari del treno, nei cortili dei templi.

4. Monsoni – Non potete avere idea di cosa siano, finché non dovrete camminare nell’acqua che vi arriva alle ginocchia!

5. Le rupie – Non sono mai troppe! Se pensate, infatti, di cavarvela in ogni situazione con i dollari, non andrete lontano: vengono accettati solo in poche banche nelle maggiori città. Paradossalmente, senza rupie siete più poveri degli indiani!

6. Benares – C’è decisamente troppa gente che specula sul dolore e sulla morte, facendola diventare quasi uno spettacolo.

Viaggio ‘fai da te’? Non dimenticare:

  • di leggere, prima di partire, qualcosa sull’India, per capirne tradizioni e spirito (un consiglio: La città della gioia di D. Lapierre, veramente stupendo);

  • la Lonely Planet, preziosa e insostituibile per muoversi in un paese nel quale le certezze tendono a zero…;

  • un buon kit di pronto soccorso: cerotti, disinfettante, aspirina e chili di medicine anti ‘mal di pancia’, oltre a centinaia di salviettine (tipo fresh&clean…);

  • un impermeabile per ripararti dai monsoni, insieme ad un robusto paio di scarpe da ginnastica… non vi mancheranno le occasioni per consumarle!

  • per le donne: un sari, vi servirà per riuscire a visitare gli innumerevoli templi.

    Il Traspiratore – Numero 37-38

    di Cat & Fox