Impercettibili dinamiche semitrasparenti

Maggio 8, 2006 in il Traspiratore da Redazione

All’alba, un regalo molto bello è sentire i vetri delle finestre vibrare leggermente ed avvertire un sibilo tiepido entrare in stanza, accompagnato dalla percezione della luce piena, sfavillante nello spazio azzurro. Avvenimento insolito nelle città industriali del nord, in cui il cielo, grigio di giorno, la notte è arancio d’inquinamento e le giornate terse, ebbre di vento di scirocco, sono eccezioni. Rarità che spazzano oggetti e pensieri, regalando una finta estate d’inverno e suggestioni che si riempiono di profumi e fantasie, sogni misti a ricordi confusi, come la panna nelle nuvole quando in aereo sorvoli l’atmosfera sopra lo strato visibile, come le candele nelle miti sere tropicali di brezza marina, come le salite al settimo cielo, come gli echi di chi “respira nell’aria cosmica / è un miracolo di elettronica / ma un cuore umano ha”.

E di nubi e di invisibile, e di caldo e fiocchi, e di freddo e pollini, l’aria è colma, come di musica, onde che vibrano e offrono sensazioni sonore a udito e cervello, da assaporare con golosità, anche con la consapevolezza dell’assenza di fortuna nel saperla imitare o giudicare. Idee che girano nelle menti e nel mondo, veicolate dall’aria, effigiata in qualche sembianza nelle prossime pagine, vogliose di ossigeno dopo numeri densi di terre e acque, in attesa dei prossimi fuochi.

Immortalata tra impressioni e scienza, tra illusioni d’Icaro e poeti, favole e immagini, indi, l’aria in questo Traspi si materializza sulla ‘carta’, che, largo alla fantasia!, è il tema della quarta edizione di Sudate Carte, concorso letterario per tutti gli studenti del Politecnico di Torino e sedi distaccate.

Il Traspiratore – Numero 57

di editoriale