Il medico per forza

Febbraio 17, 2003 in Spettacoli da Redazione

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Jean Baptiste Poquelin in arte Molière studiò per diventare avvocato, non voleva fare il tappezziere come papà. Ma già a diciotto anni il fascino della toga si era esaurito lasciando spazio alla sua vocazione teatrale. Non sbagliò strada e divenne il più grande autore teatrale comico di tutti i tempi e di tutti i mondi. Attento osservatore della società dipinse personaggi che non invecchiano e che conquistano a qualsiasi latitudine. Perciò dal 18 al 23 febbraio 2003 vi conquisteranno sicuramente a Torino, al Teatro Carignano, in forma smagliante e con una stagione ricchissima di appuntamenti colti e al tempo stesso pieni di brio. Il Medico per forza di Molière è un concentrato di genio comico fresco come una favoletta e potente come una lente d’ingrandimento sulle umane debolezze. Una donna, Martine, costringe quel poco di buono di un marito, Sganarello, a farsi passare per medico presso una famiglia che ha una figlia gravemente ammalata.

Lui improvvisa e recita talmente bene che tutti gli credono e così va oltre cercando di aiutare la povera ragazza a far digerire al padre l’inviso fidanzato. Una trama che serve a dare il la ad un crescendo di pura comicità fatta di malintesi, battute e situazioni esilaranti destinate a far veramente divertire il pubblico. Molière lo sapeva fare come nessun altro e forse il fatto di aver appena scritto l’intenso e profondo Misantropo conferì a questa farsa un’incredibile vivacità che Gianrico Tedeschi saprà trasmetterci anche a distanza di quattro secoli. D’altronde Tedeschi è uno che è riuscito a farci ridere pubblicizzando un formaggio in compagnia di una spalla muta di nome Kaori e di un bambino goloso, figuriamoci cosa ci può riservare con questi sacri testi comici.

Il medico per forza

Teatro Carignano

dal 18 al 23 febbraio 2003

farsa con musiche

di Molière

traduzione di Cesare Garboli

con Gianrico Tedeschi, Maria Ariis, Raffaele Spina, Gianfranco Candia,

Miro Landoni, Alessandro Albertin, Sveva Tedeschi

scene di Giacomo Andrico

musiche di Germano Mazzocchetti

costumi di Stefano Nicolao

regia di Monica Conti

produzione Associazione Artisti Associati

in coproduzione con la Compagnia di Prosa Gianrico Tedeschi e il Festival Teatrale di Borgio Verezzi

di Jean Gasperi