Grinzane: i vincitori

Gennaio 19, 2003 in Libri da Stefano Mola

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Si è svolta sabato 18 al Teatro Carignano la cerimonia di designazione dei vincitori della XXII edizione del premio Grinzane Cavour. Nell’intervento di apertura, Giuliano Soria ha detto che se l’anno scorso si stendeva ancora l’ombra lunga delll’11 settembre, quest’anno restano purtroppo difficili sia il quadro internazionale sia la situazione di Torino. Se quindi può essere problematico il riconoscimento del lavoro culturale, è ancor più importante affermare il significato della riflessione e favorire lo scambio della conoscenza.

L’elenco delle numerose attività del premio Grinzane ricordate da Soria, sia sul territorio sia all’estero (premio Havana, convegni in Cina e India) sono pertanto un esempio forte e concreto, nonché stimoli di sviluppo economico legato alla cultura, come è stato riconosciuto anche dalle autorità che si sono alternate sul palco (per il Comune di Torino Alfieri, il sindaco di Alba Rossetto, il vice-presidente della Provincia di Torino Gamba, per la fondazione CRT Comba, per la Regione Piemonte Leo).

Le scelte della giuria dei critici riflettono la spinta alla multiculturalità, la volontà di esplorazione e valorizzazione di tutte le letterature del mondo. Per quella straniera sono stati premiati lo spagnolo Javier Cercas per “Soldati di Salamina” (Guanda) ambientato nella guerra civile spagnola; il bosniaco Miljenko Jergovic con “Mama Leone” (Libri Scheiwiller) racconto di vite iniziate a Sarajevo e poi disperse dalla guerra; l’ivoriano Ahmadou Kourouma con “Allah non è mica obbligato” (Edizioni e/o) in cui troviamo ancora la guerra nelle disavventure di un bambino soldato.

33242Per la letteratura italiana sono invece stati premiati Alberto Asor Rosa per , “L’alba di un mondo nuovo” (Einaudi), in cui la memoria dell’infanzia tra gli anni 30 e il 1945 si fa romanzo e testimonianza etica insieme; Boris Biancheri con i tre racconti di ”Il ritorno a Stomersee” (Feltrinelli), il cui tema comune è lo smarrimento; Clara Sereni per ”Passami il sale”, (Rizzoli) storia di una donna divisa tra la dimensione privata e quella politica.

Il Premio Autore Esordiente è stato assegnato Elena Loewenthal per il romanzo “Lo strappo nell’anima” (Frassinelli).

Il Premio Internazionale “Una vita per la letteratura”, promosso dalla Provincia di Torino, è stato assegnato allo scrittore sudafricano J. M. Coetzee la cui opera è fortemente improntata alle descrizione e alla riflessione sulle tormentate e drammatiche vicende del suo paese.

Infine, i premi per la Lettura e per la Traduzione. Il primo è stato consegnato dal presidente della Regione Ghigo a Ryszard Kapuscinski, che ha pronunciato un intervento appassionato e articolato sul rapporto tra l’Europa e il Terzo Mondo, disegnando la storia di una egemonia anche e soprattutto culturale, e riconoscendo nella situazione attuale importanti segnali di rinascita del valore delle culture locali (leggete nel sito del Grinzane il testo dell’intervento).

Il secondo è stato invece consegnato dal sindaco Chiamparino a Fernanda Pivano, che ha contribuito (e tuttora contribuisce) in modo fondamentale alla diffusione della letteratura americana in Italia. Nel dialogo che ne è seguito tra la Pivano e Sergio Perosa, due le cose che ci piace ricordare: il valore della passione nella letteratura e il sottolineare come nella traduzione sia essenziale avvicinarsi con estrema umiltà al testo.

Vorremmo chiudere con le parole della scrittore ceco Boumil Hrabal citate da Soria: “Sorrido perché in borsa porto libri che stasera, quando li leggerò, mi insegneranno su me stesso qualcosa che ancora non so”.

Da qui al 21 giugno, data della cerimonia di premiazione al castello di Grinzane Cavour, rimanete sintonizzati su queste pagine: sentirete ancora molto parlare dei libri premiati…

di Stefano Mola