Grazie e arrivederci, Dada

Novembre 24, 2004 in Attualità da Redazione

dada e claudio“Quando ero piccola, la mia nonna mi guardava con aria mista di disapprovazione e di perplessità, poi, scuotendo la testa, diceva in dialetto “Oh, per tì, basta mach d’andè”. Non credo ci sia bisogno di tradurre. Aveva ragione: mi basta andare. In un aeroporto o in una stazione, se mi regalassero un biglietto sarei già davanti ai banchi di partenza, senza informarmi sulla destinazione. Tanto il bagaglio non è mai stato un problema.” [da ‘Sudate Carte 2004’ – ed. Il Traspiratore]

Così scriveva Dada Rosso appena qualche mese fa, nella prefazione del volume che raccoglie le migliori opere della seconda edizione di Sudate Carte, il concorso per studenti del Politecnico che la vede(va) [utilizzare il passato è molto doloroso, non è facile non bloccarsi su pensieri e ricordi…] impegnata in prima linea come madrina, presidente della giuria di qualità e soprattutto amica degli organizzatori, “i ragazzi di Traspi” come ci definiva.

Ordinare i pensieri non è agevole, vengono in mente tanti frammenti di vita, dalla prima visita alla Paracca in una gelida sera di gennaio, quando scoprimmo il calore umano di Dada (e Pasquale, naturalmente), il suo disinteressato apprezzamento verso il nostro gruppo di neonati editori, alla festa di Francesco, una domenica sera di qualche settimana fa, quando ci raccontava mille progetti futuri, ci parlava delle sue amiche artiste di Parigi, dei suoi libri in uscita, della gioia di essere nonna e di mille altre cose, lei vulcano di idee e di fatti, di parole e di azioni, lei mecenate della Cultura, portatrice infaticabile di entusiasmo e disponibilità, amica della gioia e della vita.

dadaIn mezzo le sere d’estate d’arte e musica alla Paracca, le letture e i dibattiti a Villanova, le serate di Sudate Carte, dove lei era il fulcro attorno al quale ruotavano i tanti amici, gli ospiti importanti che diventavano subito familiari a tutti, grazie alla sua innata capacità di far sentire chiunque a proprio agio, di saper leggere il carattere delle persone come un’indovina che non sbaglia mai le carte.

In mezzo la sua vivacità intellettuale, la sua esuberanza, la sua capacità di aggregare e coinvolgere, il suo savoir-faire, la sua diplomazia innata, la sua allegria, la sua instancabile voglia di vivere. Come non pensare alla serata Traspi alla Settimana Letteraria lo scorso settembre quando lei, nonna da poche ore, è corsa (nel vero senso della parola) a tenerci compagnia, a noi Traspi-amici!

In mezzo l’affetto ed il fervore nel sostenerci, nello scriverci mail e nel consigliarci con la sua simpatia e con il suo spirito libero, nel proporci suggerimenti ed idee… e se nessuno su Traspi.net leggerà le risposte alla posta del cuore firmate Red Cube sarà solo perché il tempo è sempre troppo breve per riuscire a realizzare tutto, perché non ci sono risposte a certe domande, al perché di certe cose e di certi momenti.

In mezzo tanti viaggi, dalla Russia al Messico, dall’Egitto a Parigi, al Ciad… “Tutti viaggi al cui termine, come dice De Gregori, ce n’era sempre un altro da ricominciare”, ed allora sarà sicuramente così anche per quest’ultimo, del resto proprio tu, Dada, raccontavi “Sono priva del movente della nostalgia: la casa è lì e sta bene, i miei sono lì e stanno bene, io sono là e sto benissimo. Da sempre. Dove sono, faccio casa: ciò che amo è la sensazione d’altrove, la curiosità del nuovo, l’emozione del diverso.”

Ed allora buon viaggio, ambasciatrice della società e della cultura, dei costumi e degli stili di vita, in bocca al lupo novella Marco Polo che ci dicevi “Marco Polo è uno dei miei primi dieci prescelti in un’eventuale classifica del ‘In chi ti reincarneresti?’”.

di i tuoi affezionati Traspi-amici