Designati i finalisti del Grinzane XXVII

Gennaio 20, 2008 in Attualità da Stefano Mola

Le parole sono i veri atlanti del mondo. Se una di loro verrà a mancare prima del tempo, il nostro universo crollerà. Con questa citazione, il presidente del Premio Girinzane Cavour Giuliano Soria ha aperto, a Palazzo Reale, la cerimonia di designazione dell’edizione 2008, ventisettesima della serie.

I premiati a palazzo realeNon si tratta di parole senza una eco nella prassi. Al mattino si era tenuta al Teatro Gobetti la sessione conclusiva del convegno sulla letteratura indiana. Di lì a poco il poeta arabo Adonis avrebbe ricevuto il Premio per la Lettura. Il Premio Autore Esordiente è stato assegnato all’autrice camerunense Léonora Miano per il romanzo Notte dentro (Epoché). Allo scrittore israeliano Aharon Appelfeld è stato attribuito un Premio Speciale per il libro Badenheim 1939 (Guanda), foto di gruppo a due passi dalla tragedia della seconda guerra mondiale e della Shoah. Il traduttore dal giapponese Giorgio Amitrano è stato insignito del Premio Traduzione. E infine, Don De Lillo riceverà a Giugno, al Castello di Grinzane, sede come sempre della cerimonia finale, Il Premio Internazionale “Una vita per la letteratura”, promosso dalla Provincia di Torino.

AdonisGià soltanto percorrere questi nomi e i loro libri significa fare un piccolo giro del mondo, nello spazio e nel tempo, andando a sfiorare alcune delle realtà geografiche e storiche più tormentate. Ancora una volta dunque la parola scritta come opportunità di infilarsi per un attimo nelle scarpe altrui, provando per lo meno con l’immaginazione a muovere qualche passo all’interno di altri mondi, di altri pensieri, di altri sogni. La lettura è un momento fondamentale di auto-formazione, come ha giustamente ricordato la presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso. Proprio per questi due motivi è strumento tra i più importanti nella lotta contro tutti i fondamentalismi, che è stato l’alto e accorato appello pronunciato con nobiltà dal poeta Adonis nel suo breve intervento finale.

Veniamo ora alle due terzine che si contenderanno il titolo di Supervincitore rispettivamente per la narrativa italiana e per quella straniera. Ecco le scelte della giuria dei critici, presieduta quest’anno da Tahar Ben Jalloun:

Narrativa Italiana

  • Michele Mari, Verderame (Einaudi)

  • Elisabetta Rasy, L’estranea (Rizzoli)

  • Serena Vitale, L’imbroglio del turbante (Mondadori)

    Narrativa straniera

  • Bernardo Atxaga, Il libro di mio fratello (Einaudi)

  • Ingo Schulze, Vite nuove (Feltrinelli)

  • Ljudmila Ulickaja, Sinceramente vostro, Šurik (Frassinelli)

    Sei autori molto diversi, sei libri molto diversi. Anche quest’anno si prospettano delle letture stimolanti, per più motivi. Ve ne daremo contro, come sempre, su queste pagine.

    foto di Adriana Cesarò

    di Stefano Mola