Curling nel dramma

Novembre 10, 2002 in Sport da Federico Danesi

32440(1)Il curling tra quattro anni sarà specialità olimpica, ma pare che a nessuno interessi. Le partite del 2006 dovevano giocarsi nel nuovo palazzetto di corso Tazzoli e invece sono state spostate a Pinerolo, ma quel che più conta è che a Torino, del curling, proprio non interessa a nessuno, visto che non esiste allo stato attuale una pista per allenamenti e gare. Ci sono rare eccezioni, come quelli del Curling Club Draghi, novelli Don Chisciotte. Il responsabile della squadra, Renato Negro, oscilla tra il deluso e il furioso: “Continuano a farci promesse che puntualmente non vengono mantenute. Giocheremo il primo raggruppamento della serie B a Courmayeur e non abbiamo avuto modo di allenarci da nessuna parte. Abbiamo due atleti da nazionale, Matteo Marchesi (universitari, n.d.r.) e Alberto Rostagnotto (juniores, n.d.r.), ma non hanno nessuna certezza della convocazione perché non possiamo garantire loro una preparazione normale. Lo stesso dicasi per Federica Rota, entrata nella nazionale italiana dei portatori d’handicap”.

E sì che i contatti non sono mancati, senza esiti. Il comune non garantisce la pista di Torino Esposizioni, anche se i gestori erano disposti a metterla (ma non possono accollarsi anche le spese energetiche), il Toroc, rappresentato da Elio Locatelli (nella foto è l’ultimo a destra) fa promesse vaghe, ma non concretizza. La federazione, per parte sua, ha già fornito tutto il materiale occorrente e tramite il vicepresidente Zumofen ha perorato la causa presso i vertici (leggasi il presidente Bolognini), facendo presente l’attività svolta negli ultimi due anni e rivolta anche ai disabili, dei quali Tiziana Nasi è presidente nazionale. Tutto inutile, sino ad ora. I Draghi scenderanno sul ghiaccio aostano, il resto sono solo chiacchiere.

di Federico Danesi