Carnevale… il più bello di Sicilia!

Febbraio 23, 2003 in Viaggi e Turismo da Redazione

33806(1)

Ci siamo, ecco, come ogni anno il carnevale è alle porte!

Le origini del carnevale risalgono forse a riti pagani dell’antica Roma, i “Saturnali”, dove il popolo, osannando Saturno, doveva darsi alla pazza gioia per favorire un raccolto abbondante ed un periodo di benessere e felicità, o, forse, ad antiche feste religiose in cui si faceva uso di maschere per allontanare gli spiriti maligni.

….Pensandoci bene il carnevale deve avere l’età del mondo, da sempre gli uomini hanno avuto il desiderio di divertirsi, di creare delle occasioni in cui ritrovarsi tutti insieme, di creare una propria cultura ed una propria storia, di cantare, fare baldoria, promuovere e conoscere il territorio. E’ con questo spirito di allegria che in tutto il mondo si vivono con intensità questi giorni di festa.

Il carnevale rappresenta le condizioni civili e politiche dei tempi, ma in ogni dove dell’Italia dominano l’allegria, i colori, i suoni; in ogni paese che vai trovi una maschera differente che fa da padrone, Pulcinella, è il simbolo del dolce far niente a Napoli, Arlecchino, servo apparentemente sciocco e loquace, è in realtà un astuto ed un simpaticone che viene conteso tra Bergamo e Venezia, Balanzone, un avvocato saccente e ciarliero appartiene a Bologna.

In Sicilia dovunque si vada, ci si lascia andare a grandiosi festeggiamenti, Acireale vanta il più bel carnevale di Sicilia, Sciacca il più famoso, Termini Imerese il più antico di Sicilia, non c’è comune che non lo festeggi, tutti organizzano una sfilata di carri o maschere, balli e giochi…e tutti credono e sperano che la propria organizzazione sia davvero la migliore.

Il carnevale di Acireale ha antiche tradizioni, è una grande festa di piazza molto sentita, che, nonostante le tante attrattive che in ogni comune si organizzano, riesce a coinvolgere numerose persone. Un tempo si aveva l’usanza di lanciarsi contro uova, arance o caramelle, poi si passò ai giochi di piazza dove infinite erano le emozioni e il tifo per il tiro alla fune, l’albero della cuccagna o la corsa con i sacchi, adesso, con la satira di personaggi famosi, con gli scherzi e con le maschere più varie si può prendere proprio tutti in giro, nobili o potenti che siano!

In un certo senso è come se si fosse liberi di fare qualsiasi cosa, tutto, o quasi, è ammesso per vedere un sorriso, per diventirsi, per sentire viva la voglia di vivere.

Il culmine della festa è il martedì grasso, quando, alla mezzanotte, tra l’incanto dei giochi pirotecnici, si elegge un Re Carnevale da deridere e condannare alle fiamme, fiamme che tutto porteranno via, tranne l’entusiasmo ed il fermento per i preparativi per il nuovo Carnevale, per l’inizio di una nuova gara che si concluderà solo l’anno dopo.

Unico, in Sicilia, è il legame tra storia e tradizione, come unico è il calore che si trova negli animi della gente, sempre pronta ad accogliere il forestiero, ad aggiungere un piatto in più sulla sua tavola, sempre pronta ad aprire il proprio cuore. Ed in una grande festa, quale il carnevale, non è strano camminare tra le strade dei centri abitati e sentire il profumo di piatti tipici ed esser catturati da quell’aria di mistero che avvolge i piatti della cucina siciliana. Tanta è l’abbondanza che si trova sulle tavole, sarebbe davvero un peccato non lasciarsi guidare dalla golosità, trascurando i maccheroni al sugo, la carne, la salsiccia, o i cannoli alla ricotta che rendono calda l’aria di festa.

Tutto diventa frenetico, ed in molti lottano per contendersi il primato del più bel carnevale o del più antico che esista in Sicilia! Si lavora con la cartapesta e con i fiori, si creano i carri allegorici, si organizzano lunghe sfialate di gruppi mascherati, ci si associa alle grandi lotterie nazionali, si chiede aiuto ad architetti, artigiani o scultori, si cerca di coinvolgere tutti e nulla si lascia di intentato…

di Anna Milazzo