BossaNova sbarca ad Ascona

Luglio 1, 2010 in Musica da Claris

Paula MorelenbaumE’ il momento del Brasile, e naturalmente viene in mente la nazionale verde-ora impegnata nella coppa del mondo di calcio in Sudafrica, invece noi vogliamo parlare di altro, di un’artista ‘brasileira’, Paula Morelenbaum, che inaugura il jazz festival di Ascona. Paula è una brasiliana verace, nata a Rio de Janeiro, ma sa interpretare con innovazione e originalità la musica tradizionale brasiliana.

Lei ha iniziato la sua carriera musicale nel gruppo Nova Banda di Tom Jobim, compositore, musicista e cantante tra gli inventori della bossanova, per poi continuare la sua carriera sia come solista, che in collaborazione con artisti famosi, quali Dorival Caymmi, Vinìcius de Maraes e Ryuichi Sakamoto.

I suoi show sono sempre coinvolgenti e le sue interpretazioni, le movenze e la voce, dolce e passionale, non lasciano mai indifferente il pubblico. E così è ad Ascona, dove si esibisce con la Südwest Rundfunk [SRW] band, formazione tedesca che ha appena ricevuto la sua quarta nomination ai Grammy Awards nella categoria “Best Large Jazz Ensemble” per l’album Fun Time.

Come sei entrata in contatto con la SWR?

Ho incontrato la Südwest Rundfunk Big Band grazie a Ralph Smith. Lui che, oltre a suonare il pianoforte, fa degli splendidi arrangiamenti musicali, mi conosce bene da tempo e, fortunatamente, ha sempre apprezzato il mio lavoro. Così, quando ha avuto l’idea di creare una grande band che facesse bossanova, ha provato a chiamarmi. E, naturalmente, quest’idea mi è subito piaciuta tantissimo ed ho accettato con entusiasmo, in quanto bossanova è un genere di musica molto “cool” (interessante e alla moda, n.d.r.), suonata di solito solo con chitarra, pianoforte acustico batteria. Per me si tratta di un’esperienza molto formativa.

Le particolarità di suonare la bossanova con una band tedesca…

Oh, è fantastico! Gli SRW sono dei grandi musicisti e per me è stata una piacevole sorpresa scoprire che possono suonare ogni genere musicale, incluso bossanova. Tra l’altro, ora, nel nostro album (anche se mi piace di più parlare di progetto)’ Bossarenova’ anche tutti gli arrangiamenti sono fatti ‘in casa’ da Ralph Smith, che è tedesco!

Prima di entrare nella SRW, la mia unica esperienza con orchestre o big band era stata due anni fa, con gli NDR, ma il genere era abbastanza differente, più spostato verso il pop. Si trattava si un progetto seguito soprattutto da me e mio marito Jacques.

Ci sono musicisti brasiliani nella SWR?

No, nella band no. Abbiamo avuto delle collaborazioni con dei musicisti brasiliani durante la registrazione dell’album e nel primo tour che abbiamo fatto, ma ora, a parte me, la SRW è al 100% formata da ragazzi tedeschi.

Quali differenze provi nel suonare con una band tedesca invece che con una brasiliana?

Naturalmente è diverso, in quanto culturalmente i due popoli hanno un modo di vivere la musica differente, ma questo non vuol dire che non sia una buona cosa, in quanto arricchisce entrambi. C’è un’osmosi di culture non una distanza incolmabile, ed il bello delle collaborazioni è proprio poter scambiare le reciproche conoscenze. Inoltre l’approccio verso la musica brasiliana della SRW è stato stupefacente per passione e interesse.

Ti sembra che la Südwest Rundfunk abbia bisogno di un maggiore senso ‘brasiliano’ del ritmo?

Non credo. Loro hanno un proprio swing, io il mio. Non dobbiamo necessariamente equipararlo, dobbiamo saper unire al meglio i nostri ritmi e il nostro feeling musicale, ed è quello che stiamo facendo. Mi sembra che sul palco abbiamo raggiunto un’ottima intesa.

Hai già suonato molto in Europa?

No, non molto. Con la SRW ho fatto due piccoli tour l’anno scorso in Germania e ora, dopo la fantastica esperienza a Jazz Ascona festival, ne inizieremo un altro, più lungo.

Sei molto popolare per la collaborazione con Tom Jobim. Forse è una domanda che ti hanno già fatto, ma chi è veramente il grande Tom?

Tom era una persona meravigliosa, generosa, divertente, facile da amare. Invitava sempre i musicisti a casa sua per suonare insieme, per migliorarsi, Sì, perché oltre ad essere un grande artista, era un bravissimo insegnante.

La cosa più importante che ho imparato con lui è saper riconoscere la buona musica, saperla ascoltare, fare attenzione all’armonia. Lui amava moltissimo la musica classica ed infatti nei suoi lavori se ne trovano parecchie tracce.

Come hai conosciuto Ryuichi Sakamoto?

Intanto lo conoscevo per i suoi dischi e le sue magnifiche colonne sonore. Poi, per caso, un giorno, mio marito Jacques stava suonando a New York con Caetano Veloso e fu invitato a suonare con Ryuichi. Da quel giorno siamo rimasti in contatto e così ci venne l’idea di collaborare alla creazione di un nuovo CD. Fu così che nacque “Casa”, che, tra l’altro, fu registrato nella villa di Jobim. Ryuichi è fantastico ed il modo con cui interpreta la musica di Jobim è speciale, soprattutto per noi che abbiamo condiviso tantissime esperienze con Tom.

I tuoi prossimi progetti?

Stio completando le registrazioni di un CD in collaborazione con João Gilberto, il famoso artista brasiliano che ha praticamente fondato con Tom Jobim il movimento della bossanova.

Ci saranno alcuni pezzi standard del repertorio brasiliano, ma con nuovi arrangiamenti. Spero di poter essere ad Ascona il prossimo anno con João perché lui è veramente molto bravo e ha un carisma unico.

di Claudio Arissone