Bonsai e Suiseki in mostra

Febbraio 13, 2001 in Giardinaggio da Redazione

In una cornice ideale quali sono gli Antichi Bastioni a Carmagnola e con un gran successo si è svolta, il 23 e il 24 Settembre 2000, a cura del club Bonsainsieme di Carignano, una mostra molto istruttiva e avvincente. Per la prima volta in Italia si è avuto un connubio tra una mostra locale di Bonsai e una nazionale di Suiseki: gli espositori hanno trovato un ambiente adeguato e molto luminoso per esporre il meglio del collezionismo italiano concernente queste due forme d’arte orientali.

Il club Bonsainsieme è stato fondato dal prof. Giovanni Genotti insieme con altre persone, tra cui la Signora Chiara Padrini, nel 1994 e svolge funzione didattica per neofiti e esperti poiché il fondatore è uno dei migliori bonsaisti italiani, con alle spalle la pubblicazione di molti testi sul bonsai (l’ultimo nato, uscito recentemente, è “Il Bonsai in Italia”, edizioni Calderini-Edagricole), la collaborazione costante con riviste del settore e una delle più belle collezioni di bonsai per varietà e numero di essenze.

La Signora Padrini, presidente dell’IBS (Collegio istruttori Bonsai e Suiseki) e nel consiglio direttivo di Bonsainsieme, oltre che dell’A.I.A.S. (associazione italiana amatori suiseki), si è dedicata particolarmente alla sezione suiseki, poiché si trattava di organizzare l’annuale Congresso Nazionale cui partecipava come ospite la Signora Hideko Hidemina Metaxas, nata in Giappone ed emigrata negli States (California) nel 1953.

La Signora Metaxas insegna Ikebana, è stata artista bonsai e ha studiato l’arte suiseki fin dal 1980, sotto la guida del Sensei Keiseki Hirotsu. E’ stata fondatrice del club di San Francisco “Suiseki Kai”.

Hanno partecipato al Congresso Aias il Presidente e il Segretario dell’E.S.A. (European Suiseki Association), Signor Willi Benz e Signora Gudrun Benz,Germania.

Sezione Bonsai

Per dare a tutti voi un esempio pratico di quali piante erano esposte nella mostra, ne ho selezionate alcune che possono essere utili dal punto di vista educativo ed estetico, così che ognuno possa capire quanto paziente lavoro necessita una pianta per arrivare a fornire un’emozione così forte in chi la guarda.

Questo faggio, che sembra un boschetto, in realtà è una pianta che è stata coricata e i cui rami sono stati posizionati in modo che alla vista sembra spuntino dal terreno. Il proprietario è stato in un certo senso costretto dalla natura ad optare per questa soluzione, che si è rivelata vincente, poiché la pianta aveva tutti i rami dalla stessa parte, perciò diritta non sarebbe stata sfruttabile dal punto di vista bonsai.

Ora, ed è molto importante, avete appreso che una pianta bonsai deve avere una certa armonia, i suoi rami devono essere alternati per risultare gradevoli e equilibrati e, naturalmente, debbono essere decrescenti in grandezza man mano che si avvicinano all’apice. Ogni ramo poi deve avere un’ulteriore ramificazione primaria e secondaria: più ramificazioni ci sono più gradevole risulta tutto l’insieme.

Un ulteriore particolare da osservare in questa pianta è la buona triangolarità dell’insieme della vegetazione. Il triangolo scaleno, ben visibile, è un altro dei punti fondamentali che devono essere presenti in un bonsai che si rispetti, affinché il tutto dia l’illusione della pianta vecchia e riposante.

La seconda pianta, il pino, è stato costruito nello stile literati o bunjing, cioè stilizzato con una ricerca delle curve armoniose ed eleganti per dargli slancio, equilibrio e leggerezza. Grazie anche alla ricerca di infoltimento della chioma (che presenta una buona triangolarità) viene prolungato il sinuoso movimento iniziato dal tronco. Vedremo in seguito come, a volte, questo stile possa diventare molto estremizzato ed irrazionale, pur mantenendo sempre un certo fascino.

Pyrancantha

Questo piracanta è uno splendore di bacche dorate molto suggestive e calde. Siamo abituati a vedere siepi di questa essenza lungo le nostre strade, ma in bonsai ha un fascino tutto particolare. Da notare la buona triangolarità della chioma e lo stile su roccia colle radici abbarbicate sopra.

Ficus

Questo ficus imponente, colle sue fronde e le sue radici molto ramificate, ci dà un’impressione di potenza e di armonia, di vecchiaia e di saggezza: è una delle piante più facilmente modellabili dal punto di vista bonsai e risponde molto bene alla potatura e al rinvaso, non dando particolari difficoltà neanche ai principianti.

Difatti, per iniziare, è consigliabile farlo con i ficus come i retusa o i benjamina. La particolare bellezza delle radici alla base del tronco (nebari in giapponese) fa dei ficus soggetti molto suggestivi.

Edera

Questa pianta, pur contorta a dismisura, non è stata modellata dall’uomo, ma dalla natura, contrariamente a quanto ci si sarebbe aspettato. Da notare il vaso cinese molto particolare ed elegante che si sposa bene con questa forma tutta particolare.

Malus micromalus (melo da fiore)

Ecco un’altra avvincente pianta con i frutti in armonia col tronco e i rami molto ben equilibrati; da notare il muschio finissimo e verdissimo alla base del tronco che dà l’idea di un prato verde delicato.

Boschetto di Ficus Benjamina

Questo è uno dei pezzi forte della mostra. Questo boschetto è di un’armonia commovente e molto equilibrata; nella costruzione l’autore si è ispirato alla natura tropicale (vedere i tronchi molto ravvicinati che danno l’idea della foresta pluviale tropicale). Tipica è la costruzione del bosco aperto, dove l’osservatore può spaziare collo sguardo e percorrere i sentieri e le vie di fuga che consentono di sentirsi ai margini di questa foresta miracolosa e prigionieri di un affascinante sogno di libertà e di movimento.

Acero

Osservate i colori delle foglie di questo acero. Nei soggetti bonsai gli aceri, in autunno, danno delle colorazioni indimenticabili, poiché nelle differenti varietà i colori sono diversi, dal giallo al rosso, dall’arancio al rosa, passando per tutte le tonalità intermedie. Ponendole vicino si ha un caleidoscopio di colori che riscaldano gli occhi e i cuori.

Pino Nero

Questo pino nero non poteva mancare in una mostra bonsai. Le conifere sono le essenze preferite dagli appassionati perché hanno un fascino tutto particolare, si possono lavorare quasi tutto l’anno nelle dimostrazioni e sono molto appaganti, dato che si possono trovare in natura con esemplari molto interessanti. Da notare, in questo in particolare, la splendida corteccia tipica dei pini neri (pinus thumbergii).

Tokonoma

Il Tokonoma è quella parte importante della casa giapponese dove sono esposti i gioielli di casa e dove gli ospiti sono ricevuti per offrir loro uno scorcio di vita e di raffinatezza. Ha un profondo simbolismo dato dal cielo raffigurat
o dalla pergamena appesa, dalla terra rappresentata dalla pianta di compagnia (il geranio nano) e dall’uomo impersonato dal bonsai. Qui è stato raffigurato da una pianta a stile literati molto elaborato, quasi esasperato, che tuttavia dà un senso di vitalità e di eleganza nella sua stilizzazione. Lo scroll raffigura un samurai colle sue vesti splendenti e minacciose allo stesso tempo. La pianta di compagnia, un geranio nano, completa la raffigurazione ingentilendo tutta la scena con le sue dolci curve in contrasto con quelle un po’ rudi del bonsai.

Con questa ultima foto si conclude la nostra breve visita alla mostra bonsai; mi preme aggiungere che durante l’esposizione vi è stato un dibattito tra esperti su argomenti molto interessanti, quali i criteri di esposizione dei bonsai in mostra e nei tokonoma, quelli di valutazione della maturità di un bonsai, relativamente all’aspetto formale o naturale, in relazione alle essenze, ecc..

Hanno partecipato Renato Dal Toso (Sommariva, Va), Donato Danisi (Milano), Giovanni Genotti (Carignano) nelle vestio di moderatore, Mario Sandri (Villastellone), Paolo Scarafiotti (Novara).

Ognuno dei quattro ospiti ha scelto una pianta sulla quale evidenziare pregi, difetti e il modo (a suo parere) di migliorarne l’aspetto estetico.



I partecipanti al dibattito



critica ai bonsai esposti da parte dei partecipanti al dibattito

Alla domenica mattina, alcuni membri del club Bonsainsieme hanno dato una dimostrazione di come si lavora una pianta da vivaio per la prima impostazione bonsai.



piante da vivaio prima dell’intervento



le stesse dopo la prima impostazione

Alla prossima per la sezione Suiseki.

di Gaijin Ronin