Andrea Canobbio: “Indivisibili”

Febbraio 12, 2001 in Libri da Stefano Mola

[Rizzoli, Lire 27.000]

Un viaggio in India, all inclusive, gruppo italiano, dichiarata presenza di guida parlante italiano. Nel gruppo, due sorelle, Stefania e Silvia. Stefania (“non mi trasformeranno mai in un animale da branco”, dichiara fin dalle prime pagine) avrebbe preferito andare in India in tutt’altro modo, realizzando l’itinerario a lungo progettato insieme al fidanzato ormai ex, Cardo.

Attraverso gli occhi di Stefania ci vengono restituite l’India e le vicende dei personaggi del gruppo: in primo luogo, ovviamente, l’amatodiata sorella Silvia; il cavalleresco (per quest’ultima) solido e banale Perlini; il misterioso e silenzioso Malan, lo sfregiato; Nirmal, professore di analisi matematica e, per arrotondare, guida turistica.

Il gruppo è inizialmente mosso da esitante curiosità: da subito emerge che tutti vogliono un contatto con l’India mediato attraverso uno schermo a interattività limitata (sintetica e simbolica è l’immagine scelta da Canobbio: il pulmino su cui si muove il gruppo è detto “pulmino-televisione”). costa rica Nessuno cerca veramente di capire e tutti vogliono ricevere per quello che hanno pagato. Nulla deve tradire aspettative che non hanno contemplato la possibilità dello spiazzamento, il disagio del caldo e della folla immensa, situazioni per molti aspetti incomprensibili.

Di qui il disappunto di tutti, (tranne, ovviamente, di Stefania) verso la guida Nirmal, che non perde occasione per derivare verso sermoni filosofico matematici con cui cerca di rendere consapevoli i recalcitranti turisti dei potenziali punti di contatto tra la filosofia e la religione indiane e i concetti della matematica occidentale.

Qui c’è un primo piano ironico importante: la spiegazione dell’India viene restituita ai turisti attraverso concetti profondamente occidentali, quali quelli della matematica, che la maggior parte dei turisti rifiuta, ma soprattutto non è in grado di capire. Tutti in realtà vogliono solo didascalie sotto diapositive, e Nirmal non lo comprende (forse anche per questo simbolicamente porta lenti spessissime).

Le relazioni che si sviluppano tra i componenti del gruppo, avendo rifiutato l’India-realtà a favore dell’India-cartolina, potrebbero appartenere ad un qualsiasi viaggio organizzato in una qualsiasi parte del mondo. Al tempo stesso, ad un primo livello di lettura, le “piccole” vicende dei personaggi hanno un’intersezione vuota con l’India.

A ben guardare ognuno dei concetti filosofici esposti da Nirmal si specchia in qualche particolare dei rapporti tra i componenti del gruppo. domain information Questo potrebbe essere un secondo piano ironico: i turisti hanno l’illusione/desiderio di passare davanti ad uno schermo televisivo, per non essere dall’India toccati o cambiati, mentre invece sono immersi in un tessuto di relazioni, fatto anche dei concetti filosofici propri del paese in cui si trovano, che, pur se viene loro svelato, è da loro rifiutato.

Uno dei punti di forza del libro è sicuramente la “leggerezza” con cui tutto ciò viene reso (un po’ come i bigliettini fatti scivolare sotto la porta). A questo proposito è molto funzionale il personaggio buffo e scombinato di Nirmal, che dovrebbe essere una guida turistica parlante italiano, ma in realtà è un professore di analisi matematica e conosce solo lo spagnolo.

Oppure lo sguardo di Stefania, che rifugge dalla commozione 3×2, programmaticamente non omologata, dalle rapide conclusioni, ma dalle altrettanto rapide ritirate, dalle indignazioni prontamente sguainate e talvolta altrettanto prontamente rinfoderate, che si muove nel mondo in bilico tra la relazione finita con Cardo e quella vagheggiata con Malan, tra la volontà di distacco dalla sorella e l’oscuro “indivisibile” legame che la lega a lei.

Chi fosse interessato a sentir parlare in prima persona Canobbio del suo lavoro di scrittore, può visitare il sito:

www.bookcafe.net/maltesenarrazioni/canobbio.htm

di Stefano Mola

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