Amsterdam, la città delle biciclette

Agosto 1, 2006 in Viaggi e Turismo da Marcella Trapani

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  • Amsterdam è una città sorprendente: sorprende per il clima, eccezionalmente soleggiato; sorprende per la gente che sembra sempre gentile e rilassata; sorprende per la sua tranquilla bellezza, fatta di canali e di tanto verde.

    L’Olanda ha più biciclette che abitanti e Amsterdam non fa eccezione a questa regola. Nell’attraversare la strada, il pedone dovrà fare più attenzione a questi grossi e alti velocipedi che alle auto! La bicicletta mette tutti allo stesso livello: operatori di borsa in giacca e cravatta pedalano a fianco di pensionati e teenager, e tutto all’insegna della reciproca tolleranza. La tolleranza è infatti il principio guida di questa città: le persone si accettano per quel che sono, sforzandosi di essere gezellig, termine tipicamente olandese il cui significato può essere tradotto grossomodo con socievole, uno spirito che si può percepire al meglio nella capitale.

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  • A proposito di arte invece, assolutamente imperdibili, anche per chi ha poco tempo, sono le opere esposte al Rijksmuseum. Attualmente in fase di ristrutturazione, il museo presenta al pubblico “solo” le opere principali, ma queste sono sufficienti a giustificare una visita di un paio d’ore. Fino al 2008 i visitatori dovranno accontentarsi di 400 capolavori scelti da cinque delle principali collezioni che riguardano l’arte classica olandese e hanno un valore immenso. Il grandioso progetto porterà alla costruzione di sale più accessibili e della galleria sotterranea che P.J. Cuypers, il grande architetto che progettò il palazzo nel XIX secolo, aveva previsto nei suoi disegni originali. Se tutto andrà come previsto, l’intero edificio sarà restituito alla gloria che conobbe nel 1885, anno della sua realizzazione. La principale attrattiva del museo è la stupefacente Ronda di notte di Rembrandt, raffigurante la milizia di Amsterdam guidata da F. Banningh Cocq, che sarebbe diventato il sindaco della città. Il dipinto ebbe il suo attuale titolo in epoca successiva, dopo essersi scurito per effetto di uno strato di sporcizia depositatosi sulla tela, molto tempo dopo che l’artista aveva dipinto la scena in un albergo nei pressi di Muntplein.

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  • Quest’anno si celebrano i 400 anni della nascita del grande pittore Rembrandt van Rijn, conosciuto solo col nome di battesimo. Numerose iniziative hanno ricordato questo anniversario, tra le quali la mostra Rembrandt-Caravaggio, presentata congiuntamente dal Rijksmuseum e dal Van Gogh Museum. Ho avuto modo di visitare questa mostra eccezionale che metteva a confronto due mostri sacri dell’arte barocca: più di 25 dipinti monumentali prestati da vari musei internazionali offrivano uno spettacolo visivo ricco di potenti immagini di amore, emozione e passione. La mostra si è conclusa il 18 giugno scorso, ma altre iniziative sono in corso per festeggiare Rembrandt, come la Ronda di notte di P. Greenway, un’installazione teatrale che usa immagini e suoni intorno al tema del famoso quadro. Questa creazione del noto regista inglese getta una luce completamente nuova sul capolavoro del pittore, in cui i visitatori sono trasformati in pubblico teatrale e i personaggi prendono vita dal dipinto. Lo spettacolo fa parte del programma di apertura del Festival di Olanda ed è in scena dal 2 giugno al 6 agosto nell’Ala Philip del museo.

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  • Un’altra gloria nazionale è naturalmente Vincent Van Gogh: il turista-viaggiatore non può perciò esimersi dal mettere piede nel Van Gogh Museum che, oltre a custodire le opere del celebre artista, è anche una delle più grandi gallerie di arte impressionista esistenti sulla terra. Il museo fu inaugurato nel 1973 per ospitare la collezione di Theo – fratello minore di Vincent – comprendente circa 200 dipinti e 500 disegni eseguiti da Vincent e da artisti suoi amici e contemporanei, come Gauguin, Toulouse- Lautrec, Monet e Bernard. Non sarà facile farsi strada tra le frotte di visitatori ma vale la pena davvero sostare davanti ai capolavori del pittore, soprattutto davanti ai suoi ultimi lavori come il Campo di grano con corvi (1890) e Il mandorlo in fiore (1890), inquietanti e teneri allo stesso tempo. Il primo è uno dei dipinti più famosi di Van Gogh e forse quello che è stato maggiormente oggetto di speculazioni. Fu eseguito nelle sue ultime settimane di vita e molti hanno visto nel drammatico cielo nuvoloso pieno di corvi e nel sentiero interrotto raffigurativi dei tristi presagi della sua fine imminente. Il mandorlo in fiore fu dipinto da Vincent in occasione della nascita del nipotino, figlio di Theo a cui il pittore era estremamente legato. Come simbolo di questa nuova vita, Vincent scelse il mandorlo che fiorisce presto nelle regioni meridionali e annuncia la primavera in arrivo già nel mese di febbraio.

  • L’estate del Van Gogh Museum offre al visitatore dal 7 luglio al 22 ottobre tre mostre che hanno per tema il Giappone, riunite sotto il titolo di Stagione giapponese: Donne da Tokio e Parigi, Meraviglie dal Giappone Imperiale e Le trasformazioni della Tokaido. La prima mostra espone stampe giapponesi come quelle che suscitarono un particolare interesse dopo l’apertura del Giappone all’Europa nel 1854. Alle Esposizioni di Parigi del 1867, 1878 e 1889 mercanti, collezionisti e critici introdussero queste stampe a un ampio pubblico ed esse non mancarono di influenzare il circolo di pittore noto come I Nabis che comprendeva P. Bonnard, M. Denis, E. Villard e H. Toulouse-Lautrec.

    Meraviglie dal Giappone Imperiale presenta una selezione di 200 oggetti principali dalla famosa collezione Khalili, la collezione privata più ampia e varia dell’arte giapponese Meiji (1868-1912). La superba qualità dell’artigianato giapponese esercitò un’influenza significativa su molti artisti del XIX secolo, compreso Van Gogh.

    Infine nell’esposizione Le trasformazioni della Tokaido sono in mostra le foto di G. Rijven che forniscono una visione contemporanea delle “53 fasi delle stazioni della Tokaido”, la più grande strada costiera del Giappone feudale, una via di 500 km che univa l’antica capitale imperiale Kyoto alla più terrena Tokio. Le 53 stazioni fornivano cibo e riparo ai viaggiatori nel Medioevo: signori feudali e loro seguito, mercanti e pellegrini.

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  • All’uscita del museo, c’è solo l’imbarazzo nella scelta del locale dove andare a bere o mangiare qualcosa. Nel centro medievale tra la piazza Dam e i canali Prinsengracht, Keizegracht e Herengracht, si concentrano numerosi bruin café, ovvero posti ricchi d’atmosfera che offrono tutto quello che poteva caratterizzare i locali di un tempo: impavidi abitanti del luogo, pavimenti ricoperti di sabbia, birra dal sapore forte e un senso di indifferenza per il trascorrere delle ore, apparentemente in contrasto con l’etica calvinista che ci si aspetterebbe in questa città.

    Amsterdam è un paradiso dello shopping: vi si può acquistare di tutto: dai libri agli oggetti di antiquariato, dagli zoccoli alle stravaganti creazioni dei giovani stilisti di tendenza, dagli oggetti etnici alle droghe leggere, quali funghi magici, spinelli, semi, ecc. Prima di farsi impacchettare queste sostanze però per portarle come regalo agli amici a casa, sarà meglio ricordarsi che ci saranno i simpatici cani antidroga ad attendere alla dogana!

  • Rijksmuseum

    Jan Luijkenstraat 1

    10171 ZD Amsterdam

    tel. 00
    31-206747000

    www.rijksmuseum.nl

    Aperto tutti i giorni dalle 9 alle 18, ven. anche dalle 18 alle 22.

    Entrata: 10 euro; gratuita per i minori di 18 anni.

  • Van Gogh Museum

    Paulus Potterstraat 7

    1071 Amsterdam

    tel. 0031-

    www3.vangoghmuseum.nl

    Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18, ven. anche dalle 18 alle 22.

    Entrata: 10 euro; gratuita per i minori di 12 anni; 2,50 euro per i ragazzi da 13 a 17 anni.

    di Marcella Trapani