Io farò… Io sarò?
Febbraio 10, 2003 in il Traspiratore da Redazione
“Cosa vuoi fare da grande?” Questa domanda è il leit-motiv degli incontri di ogni bambino con parenti, amici dei genitori, maestri… Forse qualcuno si diverte a dare risposte pazze. Forse altri vorrebbero solo rispondere “affari miei”, poi l’educazione familiare (ammesso ci sia) o, meglio, la paura della sculacciata, li condiziona, ammutolisce e permette solo una smorfia di disappunto. Forse qualcun altro inizia a pensare ed immaginarsi calciatore, infermiera, attore, modella, pilota di Formula 1, cantante…
E gli adulti, perché fanno sempre la solita richiesta ‘monotona’? Penseranno di essere simpatici, originali o forse che il lavoro sia l’unica caratteristica importante della maturità (di che età, quindi?, dei 18 anni o 30 o 49 o 65?) ? O si proiettano nei sogni innocenti di una giovane vita e, ingenuamente, per un attimo, rivedono loro stessi astronauti, scrittori, miliardari… nei giochi con i compagni di scuola e merende?! Ripensano, magari, a quanto riempie l’immaginazione dire “Farò il dottore, l’avvocato, l’ingegnere”? O riflettono, consapevoli, su quanta poca certezza ci sia dietro una parola che dovrebbe descrivere un’attività, quanto sono vari i labirinti di ‘un impiego’ (e non dico di ‘una carriera’!), quante scelte si compiono e quante sono obbligate negli anni?
Banale affermare quanto siano vincolanti, per le fortune lavorative, la famiglia, il paese, la mentalità, il periodo in cui iniziamo a parlare, consapevoli, col mondo. Banale, certo, ma incontrollabile! Così come assolutamente lapalissiano è comprendere l’importanza dell’essere soddisfatti del proprio lavoro, mestiere o professione, dalla più inconsueta alla più comune (umile no, perché la dignità deve essere pari in un becchino come in uno scienziato), da quelle che ti impegnano nella magia della notte (ma sarà misteriosa per chi ne conosce ogni minuto?) a quelle che non ti lasciano un attimo di respiro…
Dal meccanico all’architetto, dalla hostess alla parrucchiera, dall’agente segreto al giudice, dalla casalinga all’insegnante, dall’archeologa al filosofo, questo primo numero del 2003 de Il Traspiratore (e siamo al nono canestro) è dedicato alle professioni (ma dai?!), ma anche al futuro di tutti noi, studenti della vita.
di editoriale