Zidane, uno schiaffo e una carezza

Maggio 3, 2001 in Sport da Roberto Grossi

Uno Zidane dai due volti, quello apparso ieri in sala stampa. A pochi giorni dalla supersfida contro la Roma, assolutamente decisiva per lo schizofrenico campionato condotto dalla truppa juventina, il campione del mondo francese ha esternato il suo pensiero soffermandosi sia sul momento attuale dei bianconeri (mostrando di credere ancora nello scudetto a dispetto dei sei punti che separano i torinesi dalla capolista), sia sul futuro, gettando un’ombra sulle possibilità che rimanga nel capoluogo piemontese.

“Ribadisco ora ciò che dissi qualche mese fa, dichiara Zizou. Quest’anno lo scudetto lo vinciamo noi. A sei turni dalla fine può ancora succedere di tutto e se domenica battiamo la Roma, le condizioni psicologiche volgeranno tutte a nostro favore. La mia convinzione è quindi quella di non mollare, di lottare fino alla fine, e non condivido assolutamente le contestazioni rivolte dai tifosi al mister. Da quando sono qui alla Juve siamo sempre stati un grande gruppo, specie nella sofferenza, convinti di essere tutti sulla stessa barca. Quindi si vince e si perde insieme ed io mi assumo le mie responsabilità: sono in un momento in cui non rendo al meglio, me ne sono accorto, se fossi contento delle mie prestazioni attuali farei meglio a smettere di giocare. Ma in generale è tutta la squadra che in questo momento non è nelle condizioni fisiche migliori. Non farei però nessun dramma, perché a questo punto del torneo ciò che conta di più è la testa, il saper sferrare al momento giusto il colpo del ko, proprio come un pugile sul ring”.

Fin qui il pensiero positivo di Zidane, mosso da un chiaro intento di caricare e spronare un ambiente che, dopo il passo falso contro il Lecce, era a forte rischio di depressione. Poi, come per incanto, il sunto Jovanottiano lascia spazio a considerazioni più realiste rivolte al futuro: “Se per malaugurata ipotesi non dovessimo riuscire ad aggiudicarci il titolo, vorrebbe dire che è ora di cambiare qualcosa, perché non è possibile che una società come la Juve non vinca niente per tre anni”.

Cercando di interpretare il pensiero di Zizou, cambiare qualcosa vuol forse dire affidarsi ad una Juve ‘alla francese’, o comunque supportata nella prossima stagione da innesti significativi, per rinforzare un organico che gli addetti ai lavori giudicano nettamente inferiore a Roma e Lazio. Altrimenti le strade finora convergenti del transalpino e della società sabauda potrebbero clamorosamente divergere. “Per ora, nel mio futuro non cambia nulla”, rassicura il franco-algerino al termine della conferenza stampa, ma quel ‘per ora’ lascia aperta la porta a mille interrogativi. Forse è giunta l’ora che in corso Galileo Ferraris decidano finalmente di allargare i cordoni della borsa.

Notiziario

Ieri il botteghino virtuale del Delle Alpi ha fatto registrare il tutto esaurito per il match contro la Roma. Venduto infatti anche l’ultimo dei circa 25.000 biglietti disponibili, cui vanno aggiunti gli oltre 30.000 abbonati juventini. Per quanto riguarda la squadra, ieri giornata di allenamento in palestra con buone notizie per gli acciaccati, tutti sulla via del recupero. L’unico che ieri non ha partecipato alla seduta è stato Birindelli, vittima di un leggero attacco febbrile. Ancelotti dovrebbe quindi poter contare sull’intera rosa al completo contro i giallorossi, visto che nessun bianconero è squalificato.

di Roberto Grossi