Viaggio in Iran

Luglio 15, 2010 in Fotografia da Stefania Martini

Viaggio in Iran

Il fotografo pavese Alessandro Grassani rivolge il suo obiettivo verso importanti temi internazionali di attualità che negli anni lo hanno portato in giro per il mondo alla ricerca di “storie” da raccontare. Dall’Albania nel periodo del crollo delle società piramidali e dell’immigrazione clandestina verso l’Italia al Sudamerica; nel 2004, con il funerale di Yasser Arafat, inizia i suoi reportage dal Medio Oriente, dove ritornerà più volte.

È nella Striscia di Gaza prima e durante lo sgombero dei Coloni, e vi torna dopo la vittoria alle elezioni di Hamas e durante l’operazione militare denominata dagli israeliani “Summer Rain”. Documenta le fasi della costruzione del muro nei territori della West Bank e ritrae la vita spensierata dei giovani di Tel Aviv.

Si reca in Iran per la prima volta alla fine del 2003, per documentare gli effetti del terremoto di Bam e vi torna più volte dopo la vittoria alle elezioni del presidente conservatore Ahmadinejad nel 2005.

Il racconto di questo viaggio in Iran inizia proprio dopo la vittoria alle elezioni del 2005 di Mohamoud Ahmanedinejad, presidente conservatore che – con la rincorsa al nucleare – sta sfidando il mondo occidentale e destabilizzando i già precari equilibri mediorientali. Non solo, con Ahmanedinejad il Paese vive una rinnovata e rigida applicazione dei dettami della rivoluzione Khomeinista, alla quale però credono ancora in pochi, tanto che al “regime” si oppone la maggioranza del popolo iraniano.

Sono tornato in Iran l’ultima volta nel 2009, anno in cui il regime ha festeggiato il 30° anniversario della rivoluzione e anno in cui il popolo iraniano ha fatto sentire la propria voce più forte che mai, mostrando al mondo un Iran diverso da quello che credevamo di conoscere.

Obiettivo del mio lavoro è raccontare la complessità di questa società, perché l’Iran non è solo fondamentalismo e propaganda. Anzi, mentre in altre capitali del Medio Oriente l’Islam è diventato il catalizzatore dell’insoddisfazione nei confronti del governo, a Teheran la gente si allontana sempre più dalla religione, che identifica con i governanti stessi.

Ho viaggiato per migliaia e migliaia di km nelle zone più remote, dove vivono le minoranze etniche, il 45% della popolazione dell’’intero Paese. Kurdi, Baluchi, Azeri, Arabi, Turkmeni e Lor cercano di affermare i loro diritti, la loro appartenenza e la loro voglia di autonomia, in contrasto con un regime che li reprime e nel quale non si riconoscono. Il mio viaggio si è concluso a Teheran, città in cui è palpabile la divisione della società iraniana e dove i giovani (il 70% della popolazione ha meno di 35 anni) sono ben consapevoli dei limiti della loro società e guardano all’occidente come un modello da seguire.

Viaggio in Iran

Fotografie di Alessandro Grassani

FNAC TORINO LE GRU

DAL 14 LUGLIO AL 13 SETTEMBRE 2010

via Crea 10, Grugliasco

Lun: 12-22; Mar-Sa: 9-22 – 1ª domenica del mese: 9-21

Ingresso libero e gratuito

di Stefania Martini