Viaggio in Egitto. L’Ottocento riscopre la terra dei faraoni.

Novembre 23, 2011 in Arte da Marcella Trapani

Viaggio in Egitto1Al Castello di Miradolo a San Secondo di Pinerolo la Fondazione Cosso presenta la mostra Viaggio in Egitto. L’Ottocento riscopre la terra dei faraoni. Si tratta di un percorso, curato dell’egittologa Silvia Einaudi, che illustra l’Egitto attraverso lettere, appunti, libri, stampe, fotografie e altri documenti dei viaggiatori, studiosi, fotografi e archeologi che si avventurarono lungo le sponde del Nilo nel corso dell’Ottocento.

I documenti esposti, in parte inediti, provengono da istituzioni pubbliche e collezioni private e testimoniano lo straordinario interesse che l’Egitto suscitò nel mondo occidentale in quel periodo. Tra le testimonianze si segnala la selezione di fotografie in originale di Antonio Beato, Henri Béchard, Felix Bonfils, che ritraggono paesaggi e monumenti del paese in un’aura di fascino che sussiste tuttora e in situazioni che spesso riprendono tematiche già ritratte nei dipinti di David Roberts e di altri pittori del secolo.

Il percorso espositivo è diviso in sezioni ed è strutturato in modo da condurre i visitatori lungo lo stesso cammino che intrapresero gli esploratori del XIX secolo. Si inizia

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con l’arrivo in Egitto, ad Alessandria, città dove il viaggiatore europeo approdava nel Paese dei Faraoni per iniziare la sua visita.

Da una stanza all’altra, si prosegue un’immaginaria risalita lungo il corso del Nilo verso Il Cairo, Tebe e l’Alto Egitto, sino ad arrivare in Nubia. Ogni ambiente è dunque dedicato a una diversa regione, con una ricostruzione attenta e scrupolosa del viaggio attraverso fotografie, documenti e reperti. La Nubia è rappresentata, tra l’altro, da un prezioso plastico ottocentesco che riproduce il tempio piccolo di Abu Simbel, dato in prestito dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie; il tempio era dedicato alla regina Nefertari, moglie del celebre Faraone Ramesse II.

Viaggio in Egitto2In mostra vi sono inoltre le testimonianze di quei primi archeologi che, tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, effettuarono scavi scientifici in Egitto, come Luigi Vassalli ed Ernesto Schiaparelli.

Un occhio particolare è rivolto alle figure di alcune donne come Amalia Nizzoli, di origini torinesi, e Sarah Belzoni, molto attente nel descrivere gli aspetti della vita quotidiana delle donne egiziane.

La mostra si avvale anche dell’ausilio di installazioni sonore concepite da Roberto Galimberti e intitolate Avant-dernière pensée, intese a creare uno scenario di ascolto e di visione che insista sugli elementi di fissità, di lontananza e di immobilità che l’Egitto evoca. Il senso di stasi viene trasmesso anche grazie alla lettura de L’invito al viaggio di Charles Baudelaire che compone così, accanto ai diari e alle testimonianze presenti in mostra, il taccuino di viaggio del visitatore.

A latere dell’esposizione, è possibile assistere a un ciclo di conferenze sul tema dei viaggi ottocenteschi in Egitto e dei loro protagonisti con incontri sul Conte Carlo Vidua, su Giovanni Battista e Sarah Belzoni, su Virginio Rosa e su Bernardino Drovetti. Sono inoltre previste numerose attività per le scuole, lavoratori e visite guidate, articolate a seconda delle differenti età delle classi coinvolte, così come sono presenti attività per le famiglie con bambini tra i 4 e i 12 anni.

Sede:

Castello di Miradolo

Via Cardonata, 2

10060 San Secondo di Pinerolo (TO)

Orari:

Martedì-mercoledì-giovedì: 14.00-18.00

(il mattino aperto su prenotazione)

Venerdì-sabato-domenica: 10.00-18.30

Chiuso il lunedì

Biglietti:

Intero: 7,00 euro

Ridotto: 5,00 euro

Ridotto da 6 a 14 anni: 3, 00 euro

Informazioni e prenotazioni:

[email protected]

www.fondazionecosso.it

Didascalie foto:

1. Felix Bonfils (1831-1885), La Sfinge e le Piramidi di Cheope e Micerino.

2. Pagina dell’opera di Giovanni Battista Belzoni, Narrative of the Operations and Recent Discoveries within the Pyramids [&c.] in Egypt and Nubia, Bruxelles 1835, con 21 pagine manoscritte autografe della moglie dell’autore Sarah Belzoni

di Marcella Trapani